Candidati sindaci a confronto a Vergiate. Pillole di programma e le prime frecciate

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VERGIATE – «Mentre gli altri parlano, noi abbiamo agito. Sono stati molti i percorsi costruiti durante il nostro mandato amministrativo, quindi, spesso, l’unica cosa che dobbiamo fare è proseguire quanto iniziato». Ci ha tenuto a metterlo in chiaro, Daniele Parrino. Il candidato sindaco di Uniti per Vergiate, erede del primo cittadino uscente Maurizio Leorato, ha dieci anni di governo da difendere. I tre avversari, invece, il compito di spodestare la maggioranza. Seduti uno di fianco all’altro, è proprio ciò che hanno fatto ieri, 27 settembre, nella sala polivalente di Vergiate. Qualche frecciatina, scambi di idee e programmi riassunti in pillole di 90 secondi. Più semplicemente: un confronto a quattro. A una settimana dal voto, i quattro aspiranti alla fascia tricolore tentano il rush finale, tutto quel che serve per guadagnarsi gli indecisi e confermare i simpatizzanti. A organizzare e condurre il dibattito, i ragazzi di Informagiovani.

Candidati e temi

Se Parrino punta alla continuità, i tre avversari cercano il ribaltone elettorale. Da una parte la coalizione politica di Marta Birigozzi, che ha riunito intorno a sé i simboli di Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale e Fratelli d’Italia. Dall’altra, le liste che non hanno trovato un accordo col centrodestra. Ovvero Romano Balzarini con Vergiate 2030, i «civici per davvero» come si definiscono, e Lista Indipendente, il gruppo di Sarah Carlini uscito allo scoperto allo scadere della presentazione ufficiale. Ieri si sono messi a confronto, incalzati dalle domande dei giovani su diversi temi. Come la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio verde, ma anche la cultura e lo sport, con la possibilità di rilanciare il paese attraverso nuove iniziative per i giovani. Non meno importante l’utilizzo dei social, con tanto di spiegazioni su come coinvolgere le persone meno avvezze alla tecnologia. Fino a uno dei temi che fanno da padrone nella politica – anche – nazionale, ovvero inclusione e gestione dell’immigrazione.

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La svolta green

Sereni tutti? Forse. Ma le pressioni delle urne è difficile non sentirla. Una conferma arriva dai «siamo avanti anni luce» di Parrino che si sono in più occasioni confrontati con i «si poteva fare di più» di Balzarini. Vale per la cultura, ad esempio, ma anche per la svolta ambientale. Le idee del candidato di centrosinistra – come «la sensibilizzazione dei giovani nei confronti del territorio, l’impegno a evitare il consumo di suolo in favore della riqualificazione dell’esistente e i piani per le ciclopedonali» – si sono scontrate con «il nostro programma è green alla grande» di Balzarini. Un modo per dire che «in questi anni non ho visto molte cose in questo senso. Sarebbe meglio mettere meno asfalto e recuperare i nostri sentieri boschivi». Per Birigozzi «la parola green vuol dire futuro», con obiettivi come «l’ampliamento della piattaforma ecologica e il monitoraggio sull’abbandono rifiuti». Mentre Carlini ha parlato di «green economy come stile di vita e cultura», proponendo un «bike sharing da lanciare a Vergiate».

Sostegno e inclusione sociale

Ognuno è intervenuto sui vari punti, trovandosi anche in linea con gli avversari. Tutti d’accordo, ad esempio, sul sostegno alle fasce deboli e agli anziani, soprattutto nella gestione dei nuovi strumenti tecnologici e nel supporto con sportelli dedicati. Anche se gli iter burocratici comunali «andrebbero sicuramente migliorati», ha detto Birigozzi. Proprio come «andrebbe fatto ancora di più rispetto a quanto portato avanti finora da un punto di vista dell’inclusione sociale, non solo per gli immigrati ma anche per le categorie fragili che hanno bisogno di una mano». Parrino non ha dubbi: «Abbiamo realizzato molti progetti in questo senso». Lo ha ammesso anche Balzarini («l’amministrazione ha fatto cose buone»), precisando però che «deve essere un’inclusione a doppio senso: io aiuto, tu apri alle nostre tradizioni e costumi». Chiara anche Carlini: «Ci sono già persone integrate sul territorio. Se invece si fa riferimento a chi arriva in maniera illecita, allora non rientra nel nostro programma. In ogni caso, se qualcuno dovesse avere bisogno di aiuto, gli verrà dato. Indipendentemente da genere, etnia, colore politico o orientamento sessuale».
Sono solo alcuni dei numerosi interventi. Che siano contrastanti o meno, però, portano tutti in un’unica direzione: le urne. E a quel punto la palla passerà ai cittadini.

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