Vergiate 2030: «L’era Leorato finisce qui. Parrino? Non è della stessa pasta»

VERGIATE – «Siamo sinceri, il sindaco Maurizio Leorato ha lasciato un segno profondo a Vergiate. Ma è finita quiIl potenziale successore, Daniele Parrino, non ci sembra affatto della stessa pasta. Anche se pretende di essere una specie di gemello siamese del primo cittadino uscente». Botta e risposta. Di nuovo. Questa volta al veleno, Vergiate 2030 punta il dito con gli avversari di Uniti per Vergiate dopo le ultime dichiarazioni di Parrino. A partire proprio da una serie di considerazioni sul nome scelto dal centrosinistra per correre alle prossime Amministrative. Fino a puntualizzare su alcuni punti del programma. Un modo per dire che «non crediamo del tutto alla veridicità dello slogan “nella continuità” sbandierato finora». Anzi, ben altro: «Il cambio al vertice di questa lista (sedicente) civica non promette alcuna continuità di stile».

Leorato, Parrino, il governo indisturbato

I civici «per davvero», come si definisce la squadra di Romano Balzarini, non la mandano a dire: «L’interpretazione del tutto personale del ruolo di sindaco che abbiamo vissuto nell’ultimo decennio non avrà un erede che potrà eguagliare la prestazione». Leorato, visto da Vergiate 2030, ha avuto uno stile «diretto, a volte rude, comunicativo, molto presenzialista e un po’ da uomo solo al comando». E questo «è anche piaciuto a molti vergiatesi», non negano. «Ma è finita qui». Intanto perché dopo il voto, visto che Leorato non è nemmeno in lista, «sarà necessaria una delicata operazione di separazione». E poi Parrino, in caso di vittoria, «non potrà certo godere del favorevole contesto avuto fino a oggi, con un’opposizione praticamente assente. Quindi, alla peggio, assicuriamo noi pochissima continuità». La rinnovata squadra di Uniti per Vergiate «è sicuramente stata costruita con molta attenzione». Ma c’è un ma: «Ci sembra come una lancia a cui manca una punta affilata. Se Parrino, oltre alla continuità, avesse delle sue idee, ce le faccia sapere che saremmo curiosi anche noi».

Elogi e critiche

Apprezzato invece il lavoro dell’assessore alla Cultura, Antonella Paccini. Grazie a lei «Vergiate ha fatto un salto di qualità». Ma elogi a parte, quello che preme i civici di Balzarini è «il confronto tra i programmi». Quello di Parrino e i suoi è considerato «un punto di riferimento». Nel senso che «ci siamo appuntati un paio di belle idee come il Palio Vergiatese e l’area verde dedicata ai cani». Non manca però l’analisi «critica». L’elenco delle proposte di Uniti per Vergiate «sembra francamente scritto più da un funzionario pubblico che da un rappresentante dei cittadini».

Le osservazioni progettuali

Prima di tutto, «mettere per ben 27 volte in 21 pagine la parola “continueremo” non ci fa percepire molte nuove idee». Poi non mancano le stoccate puntuali. Come sull’area vicino alla caserma dei carabinieri: «Quanti progetti importanti dovrebbe ospitare? Ne avremmo ben due, secondo loro: la proposta di un nuovo teatro, di cui abbiamo già valutato l’inutilità, e un’area sportiva, che non pensiamo possa occupare poco spazio. C’è una bella confusione tra i progetti dell’attuale amministrazione e i sogni di chi vorrebbe guidare la prossima? Mettetevi d’accordo prima di ottobre». Osservazioni anche sulle opere pubbliche, che «sembrano impressionare ma leggendo bene per lo più si riduce a sistemazioni di ordinaria amministrazione». E ancora: «Troviamo una pesante ammissione di inerzia: proporre solo ora di installare “strumenti per sanzionare i mezzi pesanti che passano nelle aree vietate”, ci fa dire: perché non è stato fatto niente prima?».

Le proposte «valide»

A queste considerazioni, Vergiate 2030 replica con le loro proposte, riassunte in una presa di posizione netta: «Il nostro programma è francamente più concreto e in definitiva pensiamo più utile». Si parla di temi come il nuovo plesso scolastico, «ambizioso ma almeno Vergiate lo vorrebbe davvero». O anche «i collegamenti ciclabili, le aree sportive da aumentare, lo spunto del turismo escursionistico sostenibile». Senza dimenticare i «servizi rivolti ai giovani e agli anziani, dove abbiamo avanzato idee concrete e fattibili». Fino alla «valida alternativa per il transito dei mezzi con l’allargamento del ponte sotto la ferrovia vicino all’ex discarica».

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