VILLA CORTESE – Solito problema, stessa soluzione. In vista del termine del servizio di un medico di base a Villa Cortese, da lunedì 24 maggio, l’Ats ha informato oggi, sabato 22, il Comune di aver autorizzato l’ampliamento del numero massimo di pazienti per alcuni medici disponibili, fra i quali anche un medico di Villa Cortese. I nuovi posti resi disponibili grazie a questo ampliamento – la stessa soluzione adottata un mese fa a Castano Primo – saranno assegnati prioritariamente ai pazienti con più di 75 anni di età o con patologie gravi per i quali spostarsi in altri comuni può risultare particolarmente difficoltoso.
Sempre secondo quanto comunicato oggi da Ats, l’assegnazione di questi nuovi posti dovrebbe essere operativa da martedì 1° giugno, ma alcuni posti potrebbero rendersi disponibili prima di questa data: pertanto, chi rientra nelle categorie citate, se interessato, potrebbe provare a effettuare la scelta già nei giorni della prossima settimana.
Come scegliere un nuovo medico
Giovedì scorso ancora Ats aveva comunicato all’Amministrazione comunale villacortesina che, data la difficoltà di reperire medici disponibili ad assumere incarichi temporanei anche in ambiti carenti, gli (ex) pazienti del dottor Giacomo Vignati avrebbero dovuto scegliere un nuovo medico in uno degli altri comuni dell’ambito. Attualmente, nell’ambito pluricomunale di riferimento sono disponibili in tutto 1.200 posti presso i medici di San Giorgio su Legnano, Dairago e Canegrate. Nel contempo, l’Amministrazione aveva chiesto ad Ats di valutare la possibilità di ampliare il numero massimo dei pazienti gestibili dai medici di Villa Cortese che dovessero essere disponibili, in modo da poter accogliere almeno i pazienti più anziani: come indicato, si è reso disponibile soltanto uno del paese.
Per scegliere un nuovo medico, occorre servirsi del fascicolo sanitario elettronico oppure inviare una e-mail all’indirizzo scelta.revoca.legnano@asst-ovestmi.it (telefono 0331 1776739 dalle ore 11.00 alle 12.30).
Villa Cortese, se ne va medico di base. L’Ats ai pazienti: «Cercatene un altro»