Virus più debole, gli ospedali si svuotano. Ma in Lombardia è ancora scontro politico

MILANO – Il 74% dei contagi da Coronavirus di oggi, 17 giugno, sono in Lombardia: 242 nuovi casi positivi su oltre 11.500 tamponi effettuati, con una leggerissima risalita (dal 2% di ieri al 2,1% di oggi, 17 giugno) della percentuale dei nuovi contagiati in rapporto ai test processati, su livelli comunque sotto controllo. Ieri i tamponi che avevano dato esito positivo erano stati 143, ma a fronte di poco più di 7.000 test eseguiti. «Dei 242 nuovi positivi di oggi – puntualizza l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera – 58 sono riferiti a tamponi eseguiti a seguito di test sierologico. Nel complesso, 128 casi odierni risultano “debolmente positivi” ovvero, come affermano gli esperti, con carica virale molto bassa. Si tratta quindi di persone, nella maggior parte dei casi, clinicamente guarite, ma in attesa di una negativizzazione completa. Da rilevare inoltre un ulteriore calo di 10 pazienti nelle terapie intensive e di 106 pazienti nei reparti di degenza».

Il riepilogo dei numeri

«Il virus clinicamente non esiste più» aveva dichiarato una quindicina di giorni fa, suscitando non poche controversie, il professor Alberto Zangrillo, direttore delle terapie intensive dell’ospedale San Raffaele. Una constatazione che trova sempre più conferma nei dati che arrivano dagli ospedali lombardi, che si stanno letteralmente svuotando: sono scesi a 59 i letti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid, un dato che riporta indietro al 28 febbraio scorso, agli inizi dell’epidemia, e diminuisce di almeno 100 unità al giorno il dato dei pazienti Covid ricoverati negli altri reparti ospedalieri, arrivando ad un totale di 1.796 in tutta la Lombardia. Detto dei casi positivi accertati, torna invece a salire, anche se rimanendo su numeri decisamente più bassi rispetto alla media delle ultime settimane, il dato dei decessi, che sono stati 14 nelle ultime 24 ore, contro i 9 di ieri e gli 8 di due giorni fa. Aumentano i guariti e dimessi: più 489. Così gli attualmente positivi sono oggi, 17 giugno, meno di 15.000.

I dati nelle province

I nuovi casi positivi di oggi sono distribuiti in maggior parte nelle province di Bergamo (69) e di Milano (61, di cui 16 nel capoluogo), ma anche a Monza Brianza (43) e Pavia (20), oltre a Brescia (16). Numeri ad una sola cifra nelle restanti province, tra cui Varese, dove i nuovi contagiati sono soltanto 6, per un totale da inizio pandemia che arriva a 3.829.

Commissione d’inchiesta al palo

Continua lo scontro politico e il rimpallo di responsabilità sulla commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid-19 nel consiglio regionale lombardo, ancora in stallo. Dopo che tutti i gruppi di opposizione hanno raggiunto l’accordo sul nome del consigliere del PD Jacopo Scandella come candidato unico per la presidenza della commissione, che spetta alle minoranze. Oltre a PD e M5S, che lo avevano sostenuto dall’inizio, si sono aggiunti +Europa Radicali (Michele Usuelli), Italia Viva (Patrizia Baffi), Lombardi Civici Europeisti (Elisabetta Strada) e Niccolò Carretta (Azione). «La nostra priorità è far partire la commissione per mettere in luce ciò che non ha funzionato nella gestione dell’emergenza e ciò che può e deve cambiare per evitare che qualcosa del genere accada in futuro – si legge nella nota congiunta dei gruppi di opposizione – lo dobbiamo ai lombardi e a tutti quelli che hanno sofferto per questo virus. Oggi le opposizioni sono unite e indicano un candidato presidente: ora sta alla Lega e ai suoi alleati dare finalmente il via ai lavori, eleggendo il consigliere indicato dalle minoranze come prevede lo Statuto».

Dalla maggioranza però arriva un altro stop al nome di Scandella. «Dopo aver ostacolato per settimane l’avvio della commissione d’inchiesta, oggi il Pd impone nuovamente Scandella come candidato presidente – si legge in una nota congiunta dei capigruppo delle forze di maggioranza al Consiglio regionale, Roberto Anelli (Lega), Gianluca Comazzi (Forza Italia), Franco Lucente (Fratelli d’Italia), Viviana Beccalossi (Misto), Manfredi Palmeri (Energie per l’Italia), Luca Del Gobbo (Noi con l’Italia) Giacomo Basaglia Cosentino (Lombardia Ideale) – da questa ennesima provocazione si evince una cosa: alla sinistra interessa solo la poltrona e non la commissione. Questo atteggiamento svilisce le istituzioni e rappresenta una vera e propria mancanza di rispetto verso i lombardi, che da tempo chiedono trasparenza e chiarezza. Non abbiamo dimenticato l’atteggiamento ai limiti della diffamazione che ha portato alle dimissioni della consigliera Patrizia Baffi, regolarmente eletta. Non vorremmo che l’ossessione del Pd per la poltrona  nasconda oltre a evidenti fratture interne, la volontà di sabotare l’inizio dei lavori, per coprire le tante falle del Governo Conte nella gestione dell’epidemia. Al Pd diciamo basta con i giochi di palazzo: il centrodestra vuole partire il prima possibile con i lavori della commissione».

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