BUSTO ARSIZIO – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Gentian Lohja, noto come albanese di 42 anni, noto come Johnny, arrestato dagli uomini del commissariato di polizia di Stato di Busto Arsizio, su ordinanza emessa dal Gip Tiziana Landoni e richiesta dal sostituto procuratore di Busto Flavia Salvatore, lo scorso martedì 2 aprile.
Ricorso al Riesame
Lohja è comparso questa mattina davanti al gip di Como (dove è detenuto) in sede di interrogatorio di garanzia per rogatoria. In realtà il tutto è durato una mezzora circa perché il 42enne non ha risposto, come era sua facoltà, alle domande del giudice per le indagini preliminari. «Quella di avvalersi è una precisa strategia difensiva – spiega l’avvocato Corrado Viazzo, difensore di Lohja, intercettato mentre correva da Como ad Ancora per affrontare un dibattimento – Riteniamo infatti che vi siano fondati argomenti sui quali basare un ricorso al Riesame che a breve presenteremo».
Compravendita tra Busto e Castano
Lohja è accusato di aver fatto da intermediatore nella compravendita di armi, nello specifico di una Beretta P4 Storm con matricola abrasa, tra Pasquale Fuscà, arrestato nel giugno scorso a Castano Primo, e Saverio Vitrani. Quest’ultimo, trovato a giugno con 2.500 euro in contanti in auto durante un incontro con Fuscà, aveva dichiarato che quei soldi sarebbero serviti per acquistare un orologio. In quel frangente uno dei poliziotti presenti vide Lohja arrivare su una Range Rover e fuggire non appena capita la situazione. Lohja è piuttosto conosciuto tra le forze dell’ordine anche in qualità di autista e guardia spalle di Mirko Rosa (che è totalmente estraneo a questa vicenda), noto imprenditore del settore dei compro oro, attualmente irreperibile a causa di un contestato cumulo di pene che potrebbe portarlo in carcere se l’errore di conteggio segnalato dai suoi legali (che lo manterrebbe in libertà) dovesse rivelarsi infondato.
Compravendita di armi illegali tra Busto e Castano Primo: tre arresti