A Gallarate c’è Borgonzoni, il sottosegretario che piace anche ai non leghisti

Gallarate Borgonzoni sottosegretario leghisti

GALLARATE – Se l’obiettivo – dichiarato – dei “Sabati leghisti” a Palazzo Borghi era quello di attirare verso la Lega di Gallarate persone nuove, con Lucia Borgonzoni il sindaco Andrea Cassani ha fatto centro. Perché a differenza delle interviste precedenti – la prima con Giancarlo Giorgetti – ad ascoltare il sottosegretario alla Cultura c’erano oggi 30 marzo pochi esponenti del partito e tanta gente comune, venuta ad ascoltare uno dei volti più noti della nuova Lega in tv.

Sto bene a Piazza pulita

Matteo Salvini la vuole sempre più spesso in televisione, la leghista bolognese non è affatto dispiaciuta ma dice di viverla ogni volta con molta ansia. «Studio tantissimo, chiamo chiunque nelle ore precedenti per non arrivare impreparata». Tra i tanti programmi a cui partecipa dice di preferire – «sembrerà strano» – Piazza pulita. E non le dispiace Omnibus, «uno dei pochi in cui puoi esprimere un concetto parlando anche due minuti senza essere interrotta».

Sicurezza e quote rosa

Borgonzoni si dice contraria alle quote rosa («Basterebbe un welfare che permettesse a un genitore di avere il tempo di fare politica e avremmo tante donne quanti uomini senza fare leggi») e felicissima del ruolo che ricopre nel governo. «Ho fatto un mese a mandare messaggi di ringraziamento a Matteo». Se non dovesse occuparsi di Cultura, confida, le sarebbe piaciuto impegnarsi nella Sicurezza. Per questo dice di aver apprezzato l’atteggiamento di Cassani sulla questione Sinti: «Uno Stato serio mette delle regole e le fa rispettare. E’quello che la Lega cerca di fare partendo dalle amministrazioni locali. E qui ne avete un esempio».

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