Accam, Brumana interroga Radice: «Investimento di Amga ad alto rischio»

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LEGNANO – Sarà su Accam e sulla posizione del Comune di Legnano una delle prime questioni su cui dovrà rispondere al Consiglio comunale – e quindi alla città – il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice. A sollecitarlo in tal senso, una interrogazione del consigliere civico Franco Brumana, secondo il quale «la questione della crisi dell’Accam, del prolungamento dell’attività del suo inceneritore, della politica locale del trattamento dei rifiuti e del piano di salvataggio di Accam predisposto da Amga necessita di prese di posizioni chiare e urgenti». L’interrogazione non è comunque all’ordine del giorno del primo Consiglio comunale, convocato per venerdì prossimo, 23 ottobre, alle ore 20.30 per la convalida del sindaco e dei consiglieri comunali, il giuramento del sindaco, l’elezione del presidente e del vicepresidente del Consiglio, la comunicazione dei componenti della giunta e l’elezione della commissione elettorale.

Il consigliere: «Consorzio prossimo al fallimento»

Brumana chiede a Radice, nell’ordine, «quale sarebbe l’interesse pubblico del Comune di Legnano, che ha già subìto perdite patrimoniali enormi per le ripetute diminuzioni del capitale sociale di Amga dovute a sperperi e a decisioni sconsiderate e temerarie, a consentire che essa compia operazioni ad alto rischio economico a favore di una società, che lei stesso considera prossima al fallimento, mediante finanziamenti imprudenti di somme imprevedibili e variabili tra i 3 e i 5,5 milioni di euro, da effettuare insieme ad Agesp e il rilascio di fideiussioni a garanzia di finanziamenti bancari di svariati milioni di euro; se ritiene sufficiente che il piano proposto da Amga preveda anche un semplice “percorso” verso una politica dei rifiuti più sostenibile, mantenendo il funzionamento dell’inceneritore sino al 2033 e assumendo gravi rischi di consistenti perdite patrimoniali, oppure se ritiene che questo piano sia inaccettabile e quindi vada al più presto cestinato; se considera doveroso compiere una verifica per evidenziare tutte le eventuali responsabilità di chi ha condotto Accam al dissesto con negligenza, omissioni o decisioni controproducenti al fine di intraprendere azioni in ogni sede e forma di legge a tutela del patrimonio del Comune di Legnano rappresentato alla sua partecipazione azionaria; e se verrà richiesta una convocazione urgente dell’assemblea di Accam per deliberare l’abbandono del progetto espresso nel testo della manifestazione di interesse, sgomberando così il campo da una proposta assurda e inadeguata e aprendo un confronto più libero e sereno su altre possibili soluzioni della politica dei rifiuti».

«Serve una commissione di esperti»

In calce all’interrogazione, Brumana ribadisce che a suo parere «la soluzione più corretta è il rigetto della proposta di Amga, totalmente inadeguata, e la convocazione urgente del Consiglio comunale affinché  istituisca una commissione speciale che si avvalga di esperti e di consulenti per svolgere le indagini del caso e conseguire elementi di valutazione chiari e affidabili. L’importanza del problema – aggiunge il consigliere del Movimento dei Cittadini – non consente di assumere decisioni affrettate che avrebbero effetti per i prossimi 12 anni. Il dissesto di Accam, infine, non può essere considerato un semplice dato di fatto al quale porre rimedio, ma occorre individuarne le cause e la responsabilità verificando l’operato di chi ha gestito la società sino ad ora affinché chi risulterà aver determinato o aggravato l’insolvenza di Accam adottando scelte gestionali sbagliate o concorrendo alle stesse, risarcisca tutti i danni».

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