Accam, Comitato Borsano: “Sì Newco, ma basta inceneritore. Ha bruciato 38 milioni”

Adriano Landoni, portavoce del comitato ecologico Inceneritore e Ambiente di Borsano

BUSTO ARSIZIO – Accam, lo storico comitato ecologico di Borsano non fa il tifo per il fallimento. Anzi: «Speriamo che il progetto di aggregazione delle partecipate dalla raccolta allo smaltimento possa essere portato a termine – spiega il portavoce del comitato Adriano Landoni – ma in questo piano di salvataggio di Accam dal fallimento chiediamo la dismissione dell’inquinante inceneritore per passare ad un sistema innovativo di smaltimento, dedicato ai rifiuti dei soci, non inquinante, con progetto che inizi da subito». Insomma, sì alla Newco tra Accam, Agesp e Amga, purché si mantenga fermo il proposito di spegnere per sempre l’impianto di termovalorizzazione. Una sorta di “terza via” rispetto a quella del “No” sostenuta dal fronte No Accam.

«Spegnere l’inceneritore»

«Ricordiamo, come si dice a Borsano, di non fare i conti senza l’oste – il monito di Adriano Landoni, portavoce del comitato ecologico Inceneritore e Ambiente di Borsano alla vigilia dell’assemblea dei soci del 19 febbraio – questo inceneritore inquinante è nato male, già vecchio, non arriva al 2032: va spento al più presto, prima che scoppi ancora con chissà quali danni». L’attuale scadenza del 2027, come ricorda il comitato, è già un rinvio: «L’inceneritore doveva essere spento alla fine del 2017, poi lo spegnimento fu rimandato al 2021, allo scadere del contratto di gestione con Europower, prima del nuovo piano industriale con chiusura 2027». Nel frattempo Accam ha “bruciato” «38 milioni di euro in pochi anni, ci si chiede come», tra capitale sociale (20 milioni) e debito dichiarato dalla società nel 2021 (18 milioni).

«Più raccolta differenziata»

«Vorremmo chiarezza affinché non avvenga più – chiede il comitato ecologico Inceneritore e Ambiente – in pratica nonostante tutti i piani industriali Accam è sempre a rischio fallimento, unica costante di una società con un ricavo di 16 milioni». Ora è in fase di definizione l’operazione di salvataggio, con la costituzione di una Newco con Amga e Agesp: «Con questo progetto le partecipate possono portare il ciclo completo dalla raccolta allo smaltimento – l’apertura del comitato di Borsano – noi speriamo che vada a termine perché il ciclo virtuoso possa iniziare dalla raccolta, nonostante siamo rimasti delusi dalle dichiarazioni di Agesp di essere contenti di un 72% di differenziata, quando sappiamo che comuni come Taino arrivano al 92% e Sesto Calende l’85 %. Anche Busto è arrivata all’80% nella sperimentazione della raccolta puntuale Agesp, si può fare ma ci si accontenta del minimo, non si vuole investire nella raccolta differenziata».

Sul piano di salvataggio di Accam arriva la “benedizione” di Regione Lombardia

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