Annega nel Ticino per salvare la figlia e la nipote

Annegato Ticino Turbigo

TURBIGO – Sole, caldo e quattro chiacchiere sulla spiaggia lungo il fiume Ticino. Una tranquilla giornata in  famiglia, poi all’improvviso la tragedia. «Presto, correte. C’è un uomo che sta annegando». La richiesta di aiuto, oggi 19 luglio poco dopo le 13, è scattata immediatamente e immediatamente sul posto si sono portati diversi mezzi di soccorso (vigili del fuoco, sommozzatori, polizia locale, carabinieri, un’ambulanza e anche l’elisoccorso). Ma non c’è stato nulla da fare. Le acque del Ticino si sono portate via un uomo di 48 anni, di origine asiatica, morto dopo aver salvato la figlia e la nipote.

La ricostruzione della tragedia

Saranno gli accertamenti effettuati dagli inquirenti a fare chiarezza sull’episodio, ma intanto da quanto si è saputo negli attimi appena successivi, un cittadino, di nazionalità filippina, si trovava sotto il ponte di ferro al confine tra Turbigo e Galliate in compagnia di alcuni familiari quando due minorenni che erano con loro, entrate in acqua, avrebbero cominciato ad annaspare. Subito, allora, un parente e lo stesso uomo sarebbero intervenuti per prestare soccorso, ma mentre il primo è riuscito a raggiungerle e riportarle sulla terraferma, il secondo ha cominciato ad annaspare. A nulla purtroppo è servito il tempestivo intervento dei soccorritori. Hanno trovato il suo corpo, senza vita, sul letto del fiume.

Soltanto tre settimane fa il Consorzio Est Ticino Villoresi lanciava un appello pubblico, ricordando il divieto assoluto di balneazione vigente nel Canale Industriale, nel Villoresi e in qualunque altro corso d’acqua lombardo gestito dall’ente. La pericolosità del Ticino e dei corsi d’acqua collaterali è risaputa.

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