Solidarietà unanime a Cassani. Il Pd: «Anche noi fummo vittima di atti minatori»

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GALLARATE – Minacce «vergognose». Senza attenuanti, senza se e senza ma, senza ulteriori sottolineature. Nonostante i rapporti tra il sindaco Andrea Cassani e le opposizioni siano al minimo storico, così come dimostrano i recenti infuocati scontri in consiglio comunale, il Partito democratico condanna fermamente la lettera minatoria ricevuta dalla famiglia del primo cittadino ed esprime «sincera solidarietà».

Il messaggio delle opposizioni

«Condanniamo fermamente ogni forma di intimidazione contro le istituzioni e ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine riescano velocemente ad assicurare alla giustizia i responsabili di tale vile atto», scrivono in una nota il segretario della sezione gallaratese del Pd Davide Ferrari e il caporgruppo Giovanni Pignataro. «Al di là delle differenti visioni politiche, in questo momento, ben sapendo l’inquietudine dettata da atti minatori, per esserne stati vittima alcuni esponenti della precedente amministrazione, ci sentiamo umanamente e personalmente vicini al sindaco e alla sua famiglia». Dello stesso tenore le prime dichiarazioni di Rocco Longobardi, esponente della lista civica “La nostra Gallarate 9.9”: «Nessuna contrapposizione politica, nessuna divergenza amministrativa, possono spiegare o giustificare un atto del genere. Una lettera anonima è sempre un atto di vigliaccheria. Possiamo sovente non essere d’accordo con l’agire del sindaco su vari temi, ma gli va dato atto di essere sempre estremamente chiaro sulle sue posizioni e di assumersene la responsabilità in prima persona, contrariamente a chi si cela nell’ombra di uno scritto anonimo. Desideriamo quindi esprimere la solidarietà del nostro gruppo al sindaco, a sua moglie e ai suoi bambini, augurandoci che gli autori di questo gesto vile vengano prontamente individuati».

La maggioranza compatta attorno a Cassani

Si moltiplicano con il passare dei minuti le manifestazioni di solidarietà attorno al sindaco di Gallarate. Uno dei messaggi più tempestivi porta la firma di Davide Quadri, coordinatore provinciale del movimento giovanile della Lega:  «A seguito di quanto accaduto nei giorni scorsi nella sede di Varese, quando ho ritrovato io per primo la busta contenente i proiettili, e oggi, con le minacce alla famiglia del sindaco Andrea Cassani, ribadiamo che non saranno certamente questi gesti codardi e vili a intimidirci. Forti delle nostre idee e della vicinanza della nostra gente, proseguiremo la rivoluzione del buonsenso ed il nostro percorso politico». Da Forza Italia intervengono l’europarlamentare Lara Comi («questi atti sono intollerabili, in democrazia ci sono tutti gli spazi per esercitare le proprie critiche con rispetto per le istituzioni ma soprattutto per le persone») e il commissario cittadino Alberto Bilardo che non perde occasione per pungolare gli avversari: «L’agire, l’incedere e il procedere chiaro e trasparente di questa amministrazione comunale, che porta in sé determinati capisaldi nel proprio programma elettorale, affini ai valori del centrodestra, non può, e non deve, registrare alcuna provocazione, di qualsiasi genere essa sia. Tantomeno può accettare intimidazioni, dirette o indirette, rivolte al sindaco, alla giunta e alla maggioranza tutta. Il tempo degli attacchi personali fondanti su odi e interessi, sempre poco cristallini, che hanno contraddistinto i cinque anni del centrosinistra, ci obbliga a voltare pagina. Ciò significa confermare il pieno sostegno e la piena solidarietà ad Andrea, sia come libero cittadino sia come sindaco di Gallarate. Gli atti che tendono a voler minare la sua libertà di pensiero e la ricerca della legalità nell’ambito della nostra città non appartengono alla nostra Gallarate».

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