Approvato il bilancio di previsione 2024-2026 della Città metropolitana di Milano

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MILANO – Approvato in via definitiva oggi, giovedì 29 febbraio, dopo il passaggio in Conferenza metropolitana il bilancio di previsione 2024-2026 della Città metropolitana di Milano. Fra le criticità, l’elevato contributo alla finanza pubblica (110,9 milioni di euro, 2,2 in più del 2023) che assorbe ormai il 49,8% delle entrate tributarie. In un contesto generale complesso l’ente di area vasta, pur beneficiando della riduzione dei costi energetici e della stabilizzazione del prezzo delle materie prime, ha dovuto confrontarsi con l’elevato livello dei tassi di interesse, il mancato rifinanziamento del fondo statale volto a garantire la continuità dei servizi e il ristoro delle spese per le utenze, e con l’impossibilità di accedere al fondo per Province e Città metropolitane che hanno subìto una riduzione percentuale del gettito dell’Ipt-Imposta provinciale di trascrizione e dell’Rc Auto rispetto al periodo pre Covid.

Confermate tasse e tariffe al massimo

Guardando ai numeri, il totale delle entrate pareggia quello delle spese a 831,3 milioni di euro nel 2024, a 599,4 milioni nel 2025 ed a 578,1 milioni nel 2026; il fondo cassa passa da 827,7 milioni di euro ad inizio 2024 a 732,6 milioni alla fine dell’esercizio. 

Politica tributaria: confermate le aliquote di tributi, imposte, tasse e tariffe di competenza, con l’applicazione dell’aliquota massima consentita: l’attuale contesto economico e l’incremento dei trasferimenti erariali, riferisce l’ente, hanno annullato ogni margine di possibile riduzione. Per il 2024 si prevede uno stanziamento complessivo per Ipt, Rc Auto e Tefa-Tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali di 222,9 milioni di euro, in linea con gli importi accertati nel 2023, ma ancora distante dai 237,2 del 2019.

Contributo statale per i piani di sicurezza: previsto per il solo 2024, ammonta a 10 milioni di euro per piani di sicurezza a valenza pluriennale per la manutenzione di strade e scuole.

Personale: stanziate le risorse per il rinnovo del contratto nazionale del personale dirigente e non dirigente, nella misura del 5,78% rispetto al vigente, come previsto dalla legge di bilancio. Le previsioni di bilancio, pari a 50 milioni di euro nel 2024, consentono il completamento delle assunzioni programmate per il 2023: 28 unità di personale sulle funzioni fondamentali (fra cui 4 dirigenti), la copertura del turnover programmato (49 dipendenti nel triennio) e 57 progressioni verticali fra le aree sulle funzioni fondamentali.

Utenze: grazie alla riduzione dei consumi e dei prezzi di mercato, la previsione dei costi energetici iscritta nel bilancio di previsione si stabilizza nel 2024 su un importo di 26,6 milioni di euro, con un risparmio atteso di circa 4 milioni rispetto al 2023.

Debito: in continuità con la politica di contenimento del debito avviata dal 2011, anche per il prossimo triennio non è prevista l’assunzione di nuovi mutui.  

Rinegoziazione dei mutui: utilizzate senza vincolo di destinazione le risorse derivanti dall’operazione di rinegoziazione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti approvata contestualmente al bilancio di previsione 2022-2024, che ha posticipato la restituzione delle quote capitale: il risparmio, valido per il solo 2024, è di 2,4 milioni di euro.

Spesa per interessi passivi: nel 2023 si è assistito ad un progressivo aumento dei tassi di interesse di riferimento, a causa dei numerosi aggiustamenti decisi dalla Bce per contrastare l’inflazione. Il tasso euribor 6 mesi, riferimento dei mutui e prestiti assunti dagli enti locali, è passato da 2,73% di inizio 2023 a 3,86% di inizio 2024, con un massimo di 4,14% ad ottobre 2023. La spesa per interessi attesa per il 2024, che risente in modo significativo dei valori dei tassi del 2023, è di 19,7 milioni di euro, con un incremento rispetto agli importi impegnati nel 2023 di 2,8 milioni.

Fondo crediti di dubbia esigibilità: ci si è avvalsi della possibilità, introdotta dal governo nel principio contabile applicato della contabilità finanziaria, di rideterminare l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità in modo più coerente rispetto alla capacità di riscossione dell’ente rilevata nell’ultimo quinquennio. Nel 2023 tale stanziamento ammontava a 60,3 milioni di euro, mentre si riduce a 52,1 milioni nel 2024 e a 50,3 nel 2025 e nel 2026.

Nel triennio investimenti per 570 milioni

Spese per investimento: ammontano a 331,3 milioni di euro nel 2024, 131,7 milioni nel 2025 e 104,8 milioni nel 2026, per complessivi 567,8 milioni. Nel 2024 si prevedono stanziamenti per nuove opere iscritte per la prima volta nel piano delle opere pubbliche 2024-2026 per 45,5 milioni di euro; stanziamenti per opere in corso, avviate negli anni precedenti, per 212 milioni; contributi in conto capitale ad altri soggetti pubblici e privati per 68,7 milioni; acquisto di beni mobili per 5,1 milioni.

Opere Pnrr: fra le spese in conto capitale si trovano anche gli stanziamenti di competenza del triennio relativi alle opere del Pnrr per un importo complessivo pari a 147,1 milioni di euro nel 2024, a 78,4 milioni nel 2025 e a 12,2 milioni nel 2026. La proposta governativa di definanziamento di alcuni progetti del Piamo, approvata dall’Unione europea, potrebbe interessare l’ente di area vasta in riferimento agli interventi “Biciplan Cambio” e “Spugna”: 95 interventi per 100 milioni di euro circa, per cui sono già stati stipulati i contratti di esecuzione.

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