Aree dismesse ancora al centro della politica legnanese. La Lega divide le opposizioni

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LEGNANO – Il futuro urbanistico della città è tornato ad agitare, dopo le commissioni della scorsa settimana, la politica legnanese. È successo oggi, martedì 18 aprile, nel primo dei quattro consigli comunali programmati per discutere il lungo e articolato ordine del giorno (quasi 40 punti) con ben 30 interrogazioni e 4 mozioni dei gruppi di opposizione.

L’urbanistica, in particolare, è stata il bersaglio delle interrogazioni del Movimento dei Cittadini, una sulla perdita erariale dell’Imu causata dallo stop agli investimenti nelle aree dismesse per la scadenza del Documento di piano e l’altra sul recupero, la valorizzazione e l’utilizzo della ex Manifattura, cui ha risposto l’assessore alla partita, Lorena Fedeli. Secco lo scambio di battute tra il consigliere dell’MdC Franco Brumana («trovi un’altra collocazione all’interno della maggioranza, l’urbanistica non fa per lei») e l’interessata («si rilegga le normative»).

Rotto il “fronte” delle minoranze: «No agli esposti»

Sulla delicata questione del futuro urbanistico della città, sempre oggi la Lega Legnano-Salvini Premier è tornata ad attaccare la giunta ma ha anche criticato l’esposto alla Corte dei Conti annunciato dal Movimento dei Cittadini per la perdita erariale causata alle casse comunali, stimata dagli uffici di Palazzo Malinverni in 60.000 euro all’anno. Il “fronte unico” delle minoranze si è così già infranto, dopo l’unità dimostrata nella richiesta di una commissione dedicata sul delicato argomento della scadenza del Documento di piano (Ddp).

«Con un errore grossolano – accusa la Lega – la maggioranza ha fermato ogni progettualità, paralizzando colpevolmente importanti progetti di riqualificazione e trasformazione delle aree dismesse, messo in difficoltà gli operatori del settore e fermato cantieri pronti al lancio. In consiglio comunale, nonostante i ripetuti solleciti da parte nostra il sindaco, palesemente in imbarazzo, ha accampato le solite scuse trincerandosi dietro un velo di bugie e banalità, continuando a difendere la legittimità amministrativa delle sue scelte. Come mai l’attuale sindaco e la sua stessa maggioranza hanno lasciato deliberatamente decadere un Ddp che loro stessi, durante l’amministrazione Centinaio, avevano realizzato e approvato? Erano in malafede allora o lo sono ora?

«Ci teniamo infine a ribadire che la Lega ritiene che alle questioni politiche aperte si debba rispondere nelle sedi istituzionali deputate al confronto politico cittadino, ovvero il consiglio comunale. Ci dissociamo con tenacia dalla consuetudine di risolvere tali questioni ricorrendo sistematicamente alla tecnica degli esposti, veri o presunti che siano, presso gli organismi giurisdizionali della Corte dei Conti, del Tar o della Procura della Repubblica».

In ordine sparso anche sulla piscina

I gruppi di minoranza hanno votato in ordine sparso anche sull’atto di indirizzo e sui criteri generali della gestione e delle tariffe della piscina comunale presentati dalla maggioranza: a favore si sono espressi, oltre a quest’ultima, Fratelli d’Italia e Forza Italia, contrari Lega e Toia Sindaco, astenuto il Movimento dei Cittadini (assente al momento del voto il gruppo misto).

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