Le vie di Arsago di nuovo in festa con il Palio dei Rioni. Vince Santa Maria

ARSAGO SEPRIO – È di nuovo festa per Santa Maria con il Palio dei Rioni di Arsago Seprio. Un trofeo che ha un sapore speciale, quest’anno.

È il trofeo della rinascita dopo due anni di stop a causa dell’emergenza sanitaria, che ha scelto la bacheca del rione Santa Maria guidato da Christian Copertino per l’edizione del 2022. Il quartiere si aggiudica ancora una volta il gonfalone del Palio, confermandosi dopo la vittoria del 2019. Il cucchiaio di legno – in fondo alla classifica – invece va al rione San Vittore. Secondo posto per i Longobardi, terzo San Rocco.

La premiazione è stata celebrata ieri sera, 25 giugno, all’oratorio San Giovanni Bosco di via Magenta. Quando le note anni Novanta di Rudy Neri hanno chiuso ufficialmente la settimana più divertente, animata e – come ormai vuole tradizione – attesa dai cittadini. Soprattutto ora che il Covid si è fatto un po’ da parte, riconsegnando le strade del paese a risate, tifo e colore.

L’anima del Palio dei Rioni

Perché è proprio questo il Palio dei Rioni. Intanto è colore. Quattro, per la precisione: rosso, verde, giallo e blu. Che indicano rispettivamente rispettivamente i rioni Santa Maria, San Rocco, San Vittore e Longobardi. Ma soprattutto è sette giorni di sfide in amicizia tra vicini di quartiere. Che ridono e scherzano, certo. Ma che non si tirano indietro se c’è da difendere l’onore della loro zona.

arsago palio rioni

Un evento a cui partecipano piccoli, grandi, uomini e donne. Tutti per dare il proprio contributo nella specialità che più lo rappresenta. E per nessuno escluso si intende proprio nessuno, nemmeno il sindaco Fabio Montagnoli. «Per il ruolo che ricopro dovevo restare imparziale», dice ora sorridendo. «Per questo ho indossato tutti i colori dei rioni, per tifare per Arsago». E per andare sul sicuro, ha scelto la via la più istituzionale per la sfilata d’apertura lo scorso sabato, 18 giugno, vestendo la fascia tricolore.

Cos’è il Palio?

Ma cos’è il Palio dei Rioni? Per il primo cittadino il paragone è immediato: «È come “Giochi Senza Frontiere”», facendo riferimento al colosso dell’intrattenimento che tra gli anni Sessanta e Novanta ha divertito intere famiglie. E un po’ lo ricorda, a livello locale ovviamente, con giochi che richiamano la tradizione: staffette, corse coi sacchi e la botte in piazza.

Fino ai nomi più bizzarri in dialetto che si traducono in un motivo di competizione tra amici di paese. Che poi si ritrovano tutti insieme a tavola per godersi – proprio come è successo in questi giorni – il cibo dagli stand della Pro Loco o dell’oratorio, dove si sono svolti la maggior parte dei giochi.

Più nello specifico si tratta di una manifestazione che «coinvolge i residenti attraverso la partecipazione attiva nel rispettivo rione di appartenenza ed è formato dall’elemento folkloristico, storico, culturale e dalla competizione», come spiega l’Associazione Palio dei Rioni che dal 1972 si occupa dell’evento. «Ha come scopo principale di favorire l’aggregazione, la promozione, la crescita della socializzazione, la conoscenza, la tutela, la valorizzazione, la fruizione in termini di conservazione delle realtà, naturalistiche, culturali, artistiche, storiche, sociali ed enogastronomiche del territorio e della comunità».

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