Baff stracult col documentario su Django e il compositore delle musiche di Fantozzi

Il compositore Fabio Frizzi e il regista di "Django Unchained" Quentin Tarantino

BUSTO ARSIZIO – Serata “stracult” dedicata al cinema popolare nel programma di novembre del BA Film Festival 2021. Con due protagonisti, che sono delle vere “chicche” per la rassegna cinematografica: uno in carne ed ossa, Fabio Frizzi, fratello maggiore del più noto Fabrizio, compositore della colonna sonora di “Fantozzi” e di tanti film popolari degli anni ’70 e ’80, e uno, il grande regista Quentin Tarantino, evocato in un documentario, “Django&Django”, scritto dal direttore artistico del Baff Steve Della Casa insieme al regista Luca Rea e presentato alla mostra di Venezia. Un’accoppiata che, per gli appassionati del genere, è assolutamente da non perdere.

Metti una sera con Frizzi e Tarantino

«Una serata in compagnia di un musicista che ha composto molte colonne sonore di cinema “popolare” e di un narratore d’eccezione, Quentin Tarantino, che sullo schermo spiega l’importanza di questo tipo di cinema». Sintetizza così Steve Della Casa, direttore artistico del B.A. Film Festival insieme a Paola Poli, il doppio appuntamento in calendario martedì 9 novembre alle 21 al cinema San Giovanni Bosco di via Bergamo 12 a Sant’Edoardo: l’incontro con il compositore Fabio Frizzi, per la sezione “I mestieri del cinema” e, a seguire, la proiezione del documentarioDjango & Django“, scritto dallo stesso Della Casa con Luca Rea, regista.

Il compositore delle musiche di Fantozzi

Il compositore bolognese Fabio Frizzi, fratello maggiore del compianto conduttore Fabrizio, ripercorrerà sul palco del teatro le tappe della sua carriera: dal successo, arrivato nel 1975 con le musiche dei film “Fantozzi” e “Il secondo tragico Fantozzi”, alla collaborazione con il regista Lucio Fulci, per il quale ha composto molte colonne sonore, da “I quattro dell’apocalisse” a “Sette note in nero”, da “Zombi 2” a “Paura nella città dei morti viventi”. Frizzi ha lavorato, tra gli altri, anche per Lamberto Bava, Bruno Corbucci e Steno, oltre che per diverse serie televisive. Nel 2012 ha fondato il progetto musicale “F2F – Frizzi To Fulci”, una “orchestra rock” che ripropone i brani più celebri delle colonne sonore realizzate per i film horror diretti da Lucio Fulci. E il link con Quentin Tarantino non è solo il frutto di una scelta del direttore artistico Steve Della Casa: un brano di Frizzi tratto da “Sette note in nero” di Fulci è stato inserito dal regista di Knoxville, noto appassionato del cinema di genere italiano degli anni ’70 che ha ispirato alcuni dei suoi più grandi successi, nella colonna sonora del suo film “Kill Bill: volume 1”.

Django e Django

Dalla musica si passerà poi alle immagini. In “Django & Django” Quentin Tarantino racconterà perché Sergio Corbucci è «il secondo miglior regista di western italiani» (dopo Sergio Leone, evidentemente), come afferma un personaggio nel suo recente film “C’era una volta a Hollywood” e come conferma la sua scelta di realizzare “Django Unchained” ispirandosi a un film di Corbucci degli anni Sessanta. Materiali d’epoca inediti, testimonianze e ricostruzioni per raccontare un cinema e un’epoca irripetibili. “Django”, “Il grande silenzio”, “Gli specialisti”, “Il mercenario”, “Vamos a matar compañeros”, “Cosa c’entriamo noi con la rivoluzione”: «I western di Corbucci come cinema della crudeltà, ma anche come grande invenzione e come metafora di tutte le idee che circolavano nell’Italia degli anni Sessanta – così in una nota la BA Film Factory presenta il documentario – con le testimonianze di Franco Nero, l’attore preferito di Corbucci, e Ruggero Deodato, l’aiuto regista di Django, con i Super8 inediti realizzati sui set dei film del regista romano, con le immagini degli anni in cui il cinema italiano sapeva parlare a tutto il mondo. E con le animazioni che ricostruiscono un clima, uno spirito, un modo di vivere e di concepire il cinema». Presentato nella selezione ufficiale della Mostra del cinema di Venezia, il documentario uscirà nelle sale il 15 e 16 novembre, per approdare poi su Netflix.

Come prenotarsi

L’ingresso alla serata è gratuito, ma con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite. Il link è pubblicato sul sito www.baff.it e sulla pagina Facebook del festival. Di seguito il link per prenotare https://www.eventbrite.it/e/biglietti-incontro-con-fabio-frizzi-e-proiezione-del-documentario-djangodjango-198944768157. Accesso con Green Pass e mascherina a partire dalle 20.15: si raccomanda di arrivare con anticipo rispetto all’orario di inizio della serata, per agevolare la procedura di controllo delle prenotazioni.

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