Bianchi (Lega) “interroga” il ministro sulla posizione del papà assassino

matteo bianchi

ROMA – “Vogliamo capire le motivazioni che hanno reso inefficaci le precedenti disposizioni nei confronti di Davide Paitoni. Primo fra tutti l’affidamento del piccolo Daniele al papà, nonostante le due denunce per maltrattamenti presentate dalla moglie nei confronti del marito. Ma anche come mai, il Paitoni abbia avuto la possibilità di vedere il figlio e trascorrere con lui il Capodanno senza alcuna sorveglianza nonostante l’attivazione di un codice rosso per maltrattamenti in famiglia a suo carico”.

E ancora: “Se il ministro, al fine dell’efficace tutela dei soggetti indifesi come i minori intenda approfondire ed esplicitare come mai le decisioni prese dagli enti preposti non siano state efficaci nel tutelare la vita del piccolo Daniele; intenda modificare normativamente le disposizioni sugli arresti domiciliari incapaci, nel caso specifico, di trattenere il Paitoni. E se ritenga di modificare le modalità di collaborazione e scambio di informazioni tra Procure, magistrati e istituzioni tutte, per evitare compartimenti stagni di azione”.

E’ questo in sintesi il contenuto dell’interrogazione parlamentare firmata del deputato della Lega (ed sx sindaco di Morazzone) Matteo Bianchi e presentata al ministro di Giustizia Marta Cartabia. L’interrogazione è stata anche sottoscritta da Paola Frassinetti di Fratelli d’Italia e da Veronica Giannone di Forza Italia.

Occorre ricordare a seguito del delitto del piccolo Daniele, in provincia di Varese, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha chiesto all’ispettorato di «svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari» sul caso.

L’omicidio di Daniele, il bimbo di 7 anni brutalmente ucciso a Morazzone dal padre, ha scosso l’intera provincia. Paitoni, mentre si trovava ai domiciliari, prima ha tolto la vita al figlio e poi, eludendo le misure di custodia, ha tentato di accoltellare la moglie raggiungendola nella vicina città di Gazzada Schianno. Fatti di una gravità assoluta che, viste già le precedenti denunce a carico del soggetto, mettono in evidenza tutte le lacune del nostro sistema. Per questo abbiamo depositato un’interrogazione indirizzata al ministro Cartabia per capire le motivazioni che hanno reso inefficaci le precedenti disposizioni e come sia stato possibile, ad un soggetto con già tali precedenti, fare determinate concessioni che sono costante la vita di un povero bambino”