Sporcizia ed erbacce: il brutto biglietto da visita di Castellanza in via Don Gnocchi

CASTELLANZA – Manto d’asfalto incompleto, erbacce e sporcizia. Non è un bel biglietto da visita quello che offre Castellanza per chi arriva lungo la provinciale da Nizzolina di Marnate. Via Don Gnocchi, subito prima del sottopasso dell’autostrada, è un immondezzaio incolto e trascurato (nelle foto). Al punto che alcuni cittadini che risiedono nella strada hanno pensato di fare da sé: armati di sacchi, scope e tanta pazienza per anni hanno provveduto a tagliare l’erba e a rimuovere i rifiuti abbandonati dalle auto in transito. Solo che ora ne hanno un po’ le tasche piene. E lamentano il protrarsi di una situazione assai poco civile e dignitosa, nella speranza che le cose cambino. In buona sostanza: che qualcuno dell’Amministrazione pubblica provveda a fare il suo dovere.

Pulizie “affidate” ai residenti

«Fino a 3 anni fa – racconta una delle residenti di via don Gnocchi – c’era mio marito che tagliava l’erba e puliva tutto. Poi l’ho fatto io, almeno per quello che riuscivo. Ma ora non ne ho più voglia. Abito qui da 11 anni, i marciapiedi lungo la via sono sempre in questo stato e francamente sono stufa». Marciapiedi che hanno due, insolite caratteristiche: le dimensioni, decisamente superiori al necessario (sono larghi 2 metri nonostante sia l’estremo lembo dell’abitato), e lo stato di abbandono.

Su di essi vi si trova di tutto: cartacce, fazzoletti, bottiglie, persino una ciabatta. Qualche anno fa furono rimosse anche alcune siringhe usate. E poi l’erba che cresce al posto dell’asfalto e che non viene mai tagliata.

«Ma ci siamo stancati di fare il lavoro di altri»

«Se non tirassi su qualcosa io, la via sarebbe conciata come certe vie di Roma – riprende la nostra interlocutrice – Adesso però sono veramente stanca. È una vita che è così, non passano nemmeno a spazzare come in qualunque altra strada del comune. Non si è mai visto qualcuno venire a tagliare l’erba, né a tirare su le cartacce. Ho visto anche un mio vicino tagliare l’erba, la scorsa estate hanno provveduto mio figlio e mio genero, ma mica possono farlo sempre: uno vive a Milano e l’altro ha una sua attività. È ora che chi di dovere intervenga, perché così da fuori è proprio brutto da vedere».

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