Castellanza col cuore: ai bisognosi 400 regali, alimentari, spese solidali. E arance

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CASTELLANZA – Il tesoro di giocattoli di Babbo Natale è celato dietro una porta nel cuore di Castegnate. Ad aprirla è lui in persona, accompagnato da due ragazze-elfi (elfe?). E subito gli occhi ti si riempiono di colori, nastri, fiocchi, scatole e scatoloni, pupazzi, libri e giochi, tutti pazientemente confezionati e divisi per sesso e fasce di età. Una scena da film, che da bambino potevi solo sognare, e invece ti ritrovi nell’edificio dove una volta c’era la biblioteca. E una meraviglia per i sensi e per il cuore. Perché sono stati tutti donati. E finiranno ad allietare le feste di bambini meno fortunati di chi li ha voluti regalare.

castellanza mensa padrenostro liucSui banchi, fra pandori, bambole e auto giocattolo, sono allineati una montagna di pacchi. Qualcuno li ha contati: sono ben 374. Li hanno offerti i bambini di asili e scuole di Castellanza (il più generoso è stato il Cantoni con 90 pacchi, seguito a un’incollatura dall’Istituto Maria Ausiliatrice). «E poi sono venute famiglie – racconta Adriano Broglia, presidente dell’associazione La Mensa del Padre Nostro Odv, da anni impegnata sul territorio a sostegno delle famiglie più bisognose – anche con 4 pacchi l’una. Li ritireremo ancora domani, mercoledì 22 dicembre, e giovedì, quando li distribuiremo alle famiglie che si riforniscono al nostro banco alimentare. Mentre quelli che avanzeranno li consegneremo ai figli dei detenuti del carcere di Busto Arsizio e di quello di Pavia».

Miracoli della Mensa del Padre Nostro

castellanza mensa padrenostro liucAlla presentazione del “raccolto” non hanno voluto mancare il sindaco, Mirella Cerini, e la vice Cristina Borroni, che hanno portato ai promotori dell’iniziativa gli auguri dell’Amministrazione comunale. E non è finita qui. Perché il cuore dei castellanzesi è fatto anche di un magazzino zeppo di generi alimentari, con i quali sono stati confezionati i pacchi spesa: caffè, latte, confetture, olio, sughi, pasta, scatolette, un cotechino, biscotti, farina, grana padano, succhi di frutta, pastasfoglia, dessert e altro ancora. Tutti generi raccolti con la “spesa sospesa” in due supermercati di Castellanza (Tigros e Gigante), oltre ad altri dei dintorni (come l’Iper di Solbiate Olona), oppure acquistati grazie all’Agea-Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che quest’anno ha messo a disposizione dei banchi alimentari 60 milioni di euro, con 10 revisori di conti a controllare l’operato di 60 enti benefici a campione, giusto per verificare che nessuno ne approfitti.

Ai pacchi dono si aggiungono le 80 tessere da 25 euro che la Mensa ha acquistato per fare la spesa al Tigros. E giovedì, dalla Calabria, arriveranno 500 chilogrammi di arance e clementine dei 100 alberi “adottati” dalla Liuc-Università Cattaneo e coltivati dall’azienda agricola biologica De Falco a Rossano Calabro (Cosenza). Un vero e proprio frutteto aziendale, i cui prodotti saranno destinati alla Mensa del Padre Nostro.

castellanza mensa padrenostro liucGran finale il 6 gennaio alle 16.30 alla mensa di via Bettinelli 2 con il concerto vocale del coro gospel. Un canto che si preannuncia di gioia e di ringraziamento.

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