A Brebbia la “cartiera” della ‘ndrangheta: fatture false ed evasione per quasi 9 milioni

BREBBIA – Un sistema di società, spesso intestate a prestanome, utilizzate per far circolare denaro e poi “drenate” e lasciate al fallimento. E’ il sistema che la Dda di Milano imputa alla famiglia Aloisio e agli altri indagati. Un sistema che in provincia di Varese aveva il suo cardine nella piccola Brebbia.

I reati fiscali

L’ordinanza eseguita oggi, venerdì 11 febbraio, dai militari della Guardia di Finanza di Varese e di Milano, ricostruisce, ad esempio, la vicenda relativa alla Marta Costruzioni Srl, riconducibile ad Antonio Aloisio, attraverso la quale il sodalizio avrebbe evaso, dal 2013 al 2017 circa 4milioni 420mila euro. La ditta è poi stata dichiarata fallita dal tribunale di Varese nel dicembre del 2019.

Le fatture false

Svuotata una società gli indagati non facevano altro che ripartire da una nuova attività. Tutti i documenti contabili veniva sistematicamente distrutti. Cancellati i reati finanziari il sistema tornava in attività con un’altra veste. Attraverso altre aziende, come la ditta individuale Aloisio Maurizio, la Agifer Srl, la Alfer Srls e la G.C.F. Generali Costruzioni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sono state emesse fatture false per un ammontare complessivo di oltre 4milioni di euro.

Il dispositivo dell’ordinanza eseguita oggi ha portato anche a sequestri per oltre 6,5 milioni. I soldi servivano anche per garantire il sostentamento dei detenuti delle famiglie colpite dalla giustizia prevedendo in alcuni casi finte assunzioni per ottenere sconti di pena. In tutto sono 36 le persone indagate nella maxi inchiesta.

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