GALLARATE – La Corte dei Conti apre un’inchiesta sui viaggi fantasma dell’ex ministro all’Istruzione leghista Marco Bussetti. Dopo l’indagine interna del Miur interviene anche la procura del Lazio, come riporta oggi, martedì 29 ottobre, Repubblica. Nodo della vicenda sono le numerose trasferte compiute da Bussetti, 80 su 133 per la precisione, che non avrebbero giustificazione.
Tornava a casa a spese dello Stato?
I due terzi di questi viaggi fantasma peraltro sono verso la Lombardia (abita a Gallarate), regione di residenza di Bussetti, ora tornato a dirigere l’ufficio scolastico di Milano. Sempre Repubblica ha analizzato l’agenda dell’ex ministro che nei 14 mesi trascorsi alla guida del Miur ha collezionato 25.456,24 euro di spese per i suoi viaggi di lavoro. L’ipotesi è che Bussetti abbia spacciato per missioni istituzionali (e quindi meritevoli di rimborso) viaggi di ritorno a casa che di istituzionale non avevano assolutamente niente. Ad alcuni eventi l’ex ministro non si sarebbe nemmeno presentato, mandando «lo stesso a rimborso il biglietto aereo utilizzato per rientrare a Linate o Malpensa». Stando a quanto riporta Open sono almeno nove i viaggi che sarebbero stati costruiti ad hoc per tornare a casa a spese dello Stato: «L’occasione prevista appare gracile sul piano istituzionale» ma «somiglia invece a una scusa per tornare a casa spesato dallo Stato». Il volo da casa all’ufficio avrebbe dovuto pagarlo con la diaria mensile (3.500 euro netti al mese). Bussetti inizialmente aveva risposto con dei «Non ricordo» e «se ho sbagliato, l’ho fatto in buona fede». Alle Iene, che lo hanno intercettato a Gallarate, ha aggiunto di essere pronto a «rispondere nelle sedi opportune» e che «le trasferte sono state tutte vidimate dagli uffici interni». Il procuratore regionale Andrea Lupi ha ora affidato l’inchiesta che dovrà far luce sui presunti rimborsi non dovuti al suo vice Massimiliano Minerva.