Busto, 33 anni senza Don Lolo. Il ricordo e la speranza della Beatificazione

concerto don lolo

BUSTO ARSIZIO – A 33 anni dalla sua scomparsa, le celebrazioni per il ricordo di Don Isidoro Meschi si incrociano con il percorso verso la Beatificazione, avviato concretamente nei mesi scorsi affidando l’incarico ad un postulatore. Era il 14 febbraio del 1991, giorno di San Valentino, quando Busto fu sconvolta dalla tragedia dell’assassinio di Don Lolo, il sacerdote originario di Merate che aveva fondato ia comunità di recupero per tossicodipendenti “Marco Riva”.

Gli “Amici di Don Isidoro”

«Il suo ricordo è ancora vivo e forte tra quanti l’hanno conosciuto – fa sapere l’associazione “Amici di Don Isidoro” che ha messo a punto il calendario delle celebrazioni – come lo è l’eco del bene da lui compiuto attraverso la Comunità, tramite ia sua testimonianza da presbitero vicino alla gente nelle parrocchie di San Giovanni e San Giuseppe, nella vicinanza ai giovani attraverso l’insegnamento (al liceo Crespi) e la vita d’oratorio, nell’ascolto, nell’accoglienza data a tanti, nella lucida e profonda dimensione culturale e teologica espressa come giornalista e come profondo predicatore».

Il programma

Nell’approssimarsi della data del 14 febbraio, anniversario della tragica fine, alcune iniziative vogliono perpetuarne il ricordo. Si inizia la sera del 13 febbraio, alle 20.45 al teatro Sociale (ingresso con offerta libera), con il tradizionale “Concerto di San Valentino” del coro Polymnia degli alunni del Liceo Crespi, diretto da Monica Balabio (docente dei laboratori di Musica Corale e di Musica d’Insieme). Un’iniziativa in collaborazione con l’associazione Amici del Liceo Crespi e con il Lions Club Busto Arsizio Host: il concerto verrà replicato la mattina successiva (14 febbraio) per gli studenti del liceo. Mercoledì 14 febbraio nella Basilica di San Giovanni di Busto alle ore 20,45 sarà celebrata una Santa Messa di suffragio da don Giuseppe Marinoni. Le iniziative continueranno il 23 febbraio con uno spettacolo teatrale al cinema teatro San Giovanni Bosco a cura dela compagnia Filodrammatica Cittadina “Paolo Ferrari”, il cui incasso verrà devoluto alla Comunità “Marco Riva”. «Questo “prete felice”, come lui stesso si è definito nel suo testamento spirituale – aggiungono gli “Amici don Isidoro” – è entrato nella vita di molti e per molti è stato spunto di cambiamento, punto di riferimento forte. La sua tragica morte non ha però segnato la fine della sua presenza: ancora oggi egli continua ad essere un riferimento importante grazie ai suoi scritti, al suo ricordo, mantenuto vivo dalle testimonianze di chi l’ha incontrato».

Verso la causa per la Beatificazione

Il tempo passa e le iniziative si moltiplicano, anche nella «speranza di vederlo un giorno giungere agli onori degli altari», per cui l’associazione “Amici di Don Isidoro” ha incaricato un postulatore, l’avvocato Enrico Solinas, di seguire il necessario iter. «Questo – chiarisce l’associazione – non implica il fatto che sia già iniziata la causa di beatificazione di don Isidoro, ma la presenza del postulatore permetterà di delineare meglio il percorso di studio e di approfondimento che si spera possa condurre in futuro ad intraprendere quel cammino di beatificazione tanto sperato da molti». Come spiega lo stesso Solinas «l’eventuale causa di canonizzazione» di don Isidoro Meschi verrà avviata «qualora ne vengano riscontrati i presupposti».

LA PUBBLICAZIONE SU DON LOLO

L’associazione “Amici di Don Isidoro” è anche impegnata a raccogliere documenti, foto e testimonianze che riguardano questo sacerdote che possono essere inviate alla casella mail amicididonisidoro@gmail.com.

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