Busto, al via il bando per i negozi dei quartieri: 100mila euro per la ripartenza

BUSTO ARSIZIO – Il Comune mette 100mila euro per sostenere i commercianti dei quartieri, pubblicato il bando per le imprese “extra Duc”. Domande dal primo aprile al 30 aprile, contributi per un massimo di 1500 euro ad attività, che verranno erogati entro fine giugno. Un’iniziativa, si legge in una nota di Palazzo Gilardoni, che «si propone di sostenere la ripresa degli operatori economici situati al di fuori del perimetro del Distretto Urbano del Commercio». La vicesindaco e assessore al commercio Manuela Maffioli: «Un contributo certamente non risolutivo dei gravi problemi che affliggono i commercianti della città, ma comunque un aiuto».

Non è un pesce d’aprile

Solo casualmente, le domande inizieranno ad essere accettate a partire da giovedì 1° aprile, dalle 8.00. Ma non è un pesce d’aprile, anche se tra i commercianti delle periferie, ormai abituati a veder “sfilare” i contributi regionali riservati alle attività che rientrano nel perimetro del Distretto urbano per il commercio, qualcuno potrebbe pensarlo. E invece stavolta l’amministrazione comunale, con uno sforzo economico non banale né scontato in tempi di pandemia (e non solo), premierà gli investimenti degli operatori economici situati al di fuori del perimetro del Duc per la ripartenza post-pandemia.

I contributi

Per presentare domanda per il bando, che punta alla concessione di contributi alle imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato colpite dalle conseguenze della crisi sanitaria, ci sarà tempo ancora per tutto il mese, fino alle ore 20 di venerdì 30 aprile. Le risorse complessivamente stanziate ammontano a 100mila euro. L’aiuto sarà concesso come agevolazione a fondo perduto, a fronte di un budget di spesa liberamente composto da spese in conto capitale e spese di parte corrente, sostenute dal 5 maggio 2020 alla data di presentazione della domanda di contributo. Il contributo previsto, che verrà erogato entro la fine di giugno, sarà pari al 50% della spesa ammissibile totale al netto dell’IVA, fino ad un massimo complessivo di 1500 euro per ciascun operatore. Esattamente come nel primo bando del Duc.

Ampio range di spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per l’avvio di nuove attività del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato all’interno di spazi sfitti o in disuso, oppure il subentro di un nuovo titolare in un’attività esistente, incluso il passaggio generazionale tra imprenditori della stessa famiglia, ma anche per il rilancio di attività già esistenti del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato. E ancora, spese di adeguamento strutturale, organizzativo e operativo dell’attività alle nuove esigenze di sicurezza e protezione della collettività e dei singoli consumatori (protezione dei lavoratori, mantenimento delle distanze di sicurezza, pulizia e sanificazione, differenziazione degli orari, ecc.) e di organizzazione di servizi di logistica, trasporto e consegna a domicilio e di vendita online, come parte accessoria di un’altra attività o come attività autonoma di servizio alle imprese, con preferenza per l’utilizzo di sistemi e mezzi a basso impatto ambientale.

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