Voto su Neutalia, a Busto il Pd spiega e il Comitato “No Inceneritore” accusa

BUSTO ARSIZIO – Il piano industriale di Neutalia continua a far discutere. Approvato in consiglio comunale a Busto e a Legnano, con parti incrociate: a palazzo Gilardoni centrodestra compatto e allargato alle forze di opposizione di centro, a palazzo Malinverni voti decisivi dalla maggioranza del sindaco Pd Lorenzo Radice mentre una gran parte del centrodestra vota contro e spara a zero sul piano. Che però, ed è qui la stranezza, è lo stesso nelle due città.

Intanto dopo il voto in sala esagonale a Busto Arsizio è l’ora delle spiegazioni (e non solo nel senso della celebre massima del neo-tecnico della Uyba Volley Julio Velasco) ma anche delle recriminazioni. Le prime sono quelle del gruppo Pd, che ha scelto di non partecipare al voto del piano Neutalia, principalmente perché «mancano i bilanci Neutalia e Agesp e non sono chiariti né decisi il ruolo di Agesp, che è in fase di riorganizzazione e che deve assumersi il sostegno del nuovo Piano industriale Neutalia con 9 milioni e mezzo di capitale proprio». Le seconde, le recriminazioni, arrivano dal Comitato “No Inceneritore”, presente in aula per mettere fiato sul collo ai consiglieri, invano.

La nota del Pd di Busto

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico non ha partecipato al voto sulla delibera di autorizzazione di Agesp a sottoscrivere l’accordo di collaborazione e di investimento dei soci di Neutalia.
Mancano documenti contabili importanti (bilanci Neutalia e Agesp) e soprattutto non sono chiariti né decisi il ruolo di Agesp, che è in fase di riorganizzazione (in discussione l’attribuzione della qualifica in-house per alcuni servizi, non definita la vendita delle quote di Agesp Energia) e che deve assumersi il sostegno del nuovo Piano industriale Neutalia con 9 milioni e mezzo di capitale proprio.
Si tratta di un impegno molto più oneroso rispetto a quello approvato nella primavera del 2021 che prevedeva la conduzione dell’impianto ex Accam fino al 2032, con investimenti complessivi di 8 milioni di euro secondo un piano finanziario asseverato. Il Piano presentato ieri prospetta infatti un investimento di 111 milioni di euro ed impegna i Soci (Agesp al 33%) a garantirne la riuscita in una prospettiva almeno fino al 2047 e forse anche oltre, dati gli inevitabili futuri aggiornamenti.
Il Consiglio Comunale inoltre ha ricevuto “tempestivamente” in data 13 luglio il protocollo dell’indagine epidemiologica che costituisce solo un primo passo, tra l’altro orientato per alcuni aspetti sul territorio della Città Metropolitana di Milano, e che conferma la necessità anche di valutare gli effetti sulla durata dell‘esposizione ad impatti inquinanti.
Le due diverse velocità alle quali viaggiano i piani industriali ed i piani di controllo ambientale, sono dimostrazione di una disfunzione istituzionale ed organizzativa che deve essere corretta, come già proposto nel 2021 con l’istituzione dell’“Osservatorio sulla qualità dell’Aria” e come il Gruppo PD ha ribadito ieri, riscuotendo però una reazione da parte del Sindaco (“le indagini vi andrebbero bene solo se concludessero per il no”) significativa di una reale sottovalutazione del problema.

La rabbia del Comitato

Per il Comitato “No Inceneritore”, che aveva chiamato a raccolta i cittadini a presenziare alla seduta del consiglio comunale su Neutalia è oltre ogni vergogna, da parte del sindaco, additare come “quattro gatti” ideologizzati 30-40 cittadini che si muovono dal loro quartiere per chiedere coerenza ad un sindaco che nella sua prima campagna elettorale a Borsano aveva promesso che avrebbe chiuso l’inceneritore per far diventare quell’area un parco. Il portavoce del Comitato Stefano Marchionna definisce poi inaccettabile da parte del sindaco buttare in politica quelli che saranno dei risultati scientifici, come se l’opinione di un professionista di fronte a dei dati possano essere politicizzati. E annuncia: Chiederemo a Regione di capire chi dovrà stabilire in che forma i numeri dell’indagine epidemiologica saranno impugnabili per chiedere la chiusura dell’inceneritore. Nel mirino del Comitato finisce anche il capogruppo di Busto al Centro Gianluca Castiglioni: L’unico medico in sala, ha votato a favore senza neanche aver detto una parola sull’indagine epidemiologica e parlando di “atto di fede” È insopportabile.

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