Rider, a Busto maggioranza in ordine sparso sulla mozione di Fratelli d’Italia

BUSTO ARSIZIO – Maggioranza “allegra” sulla mozione di Fratelli d’Italia per i rider. Arrivano più consensi dal PD che dalla maggioranza, con Matteo Sabba (Lista Antonelli) e persino Max Rogora, consigliere dei “Fratelli”, che affossano la proposta illustrata dal capogruppo meloniano Luca Folegani. Ma quando il segretario Dem Paolo Pedotti si dice «allibito dal completo sfarinamento della maggioranza», l’ex assessore Rogora lo attacca in modo sguaiato: «Qui idee diverse anche nello stesso partito, lì da voi le solite cazzate».

La raccomandazione

Come già due giorni prima in commissione lavori pubblici, quando la compagine del centrodestra era andata in tilt sulla mozione bipartisan a doppia firma Fiore-Lanza (capogruppo di Lista Antonelli), è la trasformazione in raccomandazione – «l’ennesima» denuncia Pedotti – stavolta chiesta direttamente dal sindaco Emanuele Antonelli, a evitare il rischio di un centrodestra al voto in ordine sparso. Ma sono due indizi che non fanno una prova, visto che solo pochi minuti prima, sul tema strategico del piano industriale di Neutalia, la maggioranza è uscita blindata, e addirittura allargata. Insomma, parole e prese di posizione in libertà quando è l’ora della “ricreazione”, ma tutti in riga quando c’è da serrare le fila sulle questioni cruciali.

Il paradosso del PD

Lo sa anche Paolo Pedotti, segretario del PD, che al sindaco Antonelli che lo prendeva in giro evocando sarcasticamente la “crisi” dopo che il consigliere Dem aveva fatto notare lo «sfarinamento della maggioranza», ha prontamente risposto: «Numeri ne ha più che a volontà, ma qualche chiarimento al vostro interno dovreste farlo». Eppure, anche se per l’ennesima volta il centrodestra ha fatto tutto al proprio interno, paradossalmente è il Pd che si è preso gli schiaffi, pure su una mozione di Fratelli d’Italia. Prima da Sabba: «Parlate tanto di stranieri ma con loro non ci parlate. E dovreste pensare agli autonomi, che tra un po’ avranno le mutande bucate». E poi da Max Rogora: «Diversamente dal vostro partituccio, nel nostro abbiamo idee diverse anche se siamo nello stesso partito. Ma non litighiamo, non facciamo crisi di governo, invece nel vostro partituccio votate sempre la stessa cosa perché c’è uno che comanda». Grasse risate tra i banchi dell’opposizione, poi l’ex assessore contrattacca.

La mozione

Eppure la mozione, come detto, era di Fratelli d’Italia. Il suo capogruppo Luca Folegani ha spiegato che la “casa dei rider” «altro non è che una panchina o pensilina dove attendere le chiamate, oppure ricaricare il cellulare mediante apposite colonnine», e che la mozione punta ad «instaurare un dialogo con le piattaforme di delivery» ma anche ad istituire «un albo dei rider», mentre Paolo Geminiani (FdI) la spiega con la necessità di dare «più decoro per la città e più dignità ai rider», a partire da quelli “accampati” davanti al McDonald’s di piazza Garibaldi.

Il dibattito

Il Pd prova a collaborare con un emendamento che chiede che siano «le piattaforme di delivery a garantire determinati servizi», mentre un perplesso Gigi Farioli (PRL) fa notare che quella di FdI è una «proposta identica a quella della sinistra a Milano» e Giuseppina Lanza suggerisce che sarebbe «meglio potenziare bagni pubblici e posizionare colonnine per la ricarica dei telefonini, soluzioni non solo finalizzate ai rider». Incassando consensi dai “dissidenti” Sabba e Rogora. Ma se il sindaco Antonelli propone la soluzione che salva capra e cavoli della raccomandazione («Difficile trovare degli spazi, ma è giusto studiare l’argomento»), dalla maggioranza piovono critiche. Il consigliere “antonelliano” Sabba boccia la proposta: «Un punto di ritrovo diventerebbe svantaggioso per gli esercenti, perché gli ordini sono geolocalizzati e questa “casa” penalizzerebbe gli esercenti più lontani». E anche Rogora, di Fratelli d’Italia: «Non servono né casette né panchine, ma più controlli in piazza Garibaldi». Anche se qualcuno gli fa notare che la mozione riportava in calce anche la sua firma. Insomma, il cinema.

Emergenza medici: l’intervento di Albani

Nel corso della seduta c’è da registrare anche l’intervento libero di Alessandro Albani, segretario della Lega, sul tema dell’indennità di confine per medici, infermieri e paramedici per frenare la “fuga” dei professionisti nella vicina Svizzera, argomento trattato con il consigliere regionale Emanuele Monti a margine della visita del Dg Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi: «Questa è una situazione emergenziale che dobbiamo affrontare con impegno – le parole di Albani – per preservare il patrimonio umano e professionale della Sanità lombarda e per garantire ai nostri cittadini un’elevata qualità dell’assistenza medica e infermieristica».

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