Nuovo ospedale di Busto-Gallarate in sei anni. Il Dg Pavesi: «Pronti 440 milioni»

BUSTO ARSIZIO – «L’Accordo di Programma verrà definito il 24 luglio per poi essere sottoscritto dalla giunta regionale e da Comuni, Provincia, ASST e ATS entro la fine di settembre». Lo ha annunciato in commissione servizi sociali-sanità il direttore generale Welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi, delineando la “road map” del nuovo ospedale di Busto-Gallarate. «Prevede un finanziamento di 440 milioni di euro, in parte risorse di Regione e in parte ministeriali». L’obiettivo è di arrivare al compimento dell’opera entro ottobre 2029.

L’Accordo di Programma

Cosa prevede l’Accordo di Programma? Il Dg Pavesi parla di «773 posti di degenza esclusi i posti tecnici. Il nuovo ospedale è l’unificazione dei due ospedali oggi operativi, senza diminuzione della dotazione in essere». E di «un finanziamento indicativamente di 440 milioni di euro, provenienti da risorse proprie, che Regione sta accantonando, e da denari del fondo ministeriale per l’edilizia sanitaria». Un costo medio a posto letto leggermente più alto della media: segno, fa notare il direttore generale Welfare, che «non stiamo giocando al ribasso. Anche con le opere di contorno, come il bosco e i parcheggi». Non ci saranno invece indicazioni sulla riconversione dei due siti da dismettere: «Si procederà con un altro Accordo di Programma – ribadisce Pavesi – Asst ha già chiesto il preventivo ad Arexpo, per la valutazione dell’utilizzo dei due ospedali, che avverrà parallelamente all’iter del nuovo ospedale».

La firma

Il DG Pavesi, affiancato dall’architetto Sandro Piadena, dirigente regionale che si occupa di edilizia sanitaria, e dai vertici di ASST Valle Olona (il direttore generale Eugenio Porfido e il direttore sanitario Claudio Arici), ha messo in fila i prossimi “step” dell’iter che porterà al nuovo ospedale: a partire da domani, 13 luglio, quando «in giunta regionale verrà approvata una delibera di riassunzione di promozione dell’Accordo di Programma, che ribadisce il documento politico che promuove l’accordo». Scaduto con il passaggio di legislatura. Il 24 luglio, invece, «il comitato di vigilanza definirà il testo dell’AdP – sottolinea Pavesi – che verrà sottoscritto da Comuni, Provincia, Asst e Ats. Sarà la finalizzazione del percorso» compiuto in questi anni e che porterà alla «firma entro fine settembre», quando arriveranno anche «gli esiti della caratterizzazione dei terreni, per verificare se serve o meno una bonifica».

Le tempistiche del cantiere

Suggellata la firma, aggiunge l’architetto Piadena, «partirà la macchina verso l’inizio dei lavori. Con la gara per la progettazione da varare entro il 30 ottobre e aggiudicare entro febbraio 2024». Il primo elaborato del progetto di fattibilità tecnico-economica arriverà «entro luglio 2024», per essere approvato «entro fine 2024», poi verrà redatto il progetto esecutivo, «entro marzo 2025», per poter avviare la gara d’appalto «intorno all’aprile 2025». A quel punto per l’inizio dei lavori si andrà «a ottobre 2025, stando prudenti» e con «tre anni di lavori, fatte salve riduzioni da inserire nelle clausole di gara» il cantiere verrà completato «entro ottobre 2028», per poi chiudere l’iter «entro un anno, tra collaudi e allestimento».

La transizione da qui al 2029

«La nostra preoccupazione – ammette il direttore generale Welfare di Regione Lombardia – non è sull’Accordo di Programma, che è ben indirizzato, ma sul percorso che ci porta al nuovo ospedale. Busto e Gallarate stanno soffrendo per carenza nel reclutamento del personale, ma io credo che il nuovo ospedale darà una prospettiva anche ai medici e agli infermieri». E infatti i gruppi consiliari, di maggioranza (Lista Antonelli e Fratelli d’Italia) e di opposizione (PD, BaC, PRL), esprimono le loro inquietudini sui problemi concreti delle liste d’attesa e della “fuga” del personale.

«Il nuovo ospedale serve»

«Interventi che ci confermano la necessità di farlo, questo ospedale che non ho mai chiamato “unico” ma “nuovo” – la risposta di Giovanni Pavesi – le difficoltà sull’operatività dei due ospedali ci impongono di farlo. Non esiste, non solo in Italia ma in Europa, la possibilità di mantenere a sette chilometri di distanza due ospedali completi di personale, specialità e attrezzature». Sulla transizione verso il nuovo polo ospedaliero Pavesi, pur ricordando che «ci sono sofferenze ma anche attività che funzionano bene», assicura che «finché lavora, all’ospedale di Busto deve essere garantita la manutenzione ed è tra gli ospedali inseriti nei progetti Pnrr». E il Dg di ASST Valle Olona Eugenio Porfido rivendica la strategia di riorganizzazione, in prospettiva, sulla logica di «un unico ospedale su più presidi», ma anche «gli investimenti in atto sui presidi» in questo periodo.

Fuori programma

Alla fine della riunione un piccolo fuori programma con il sindaco che battibecca con i rappresentanti del Comitato per il diritto della salute del Varesotto a proposito delle «cinque domande demenziali» poste alla vigilia del confronto con il Dg Pavesi. Nel 2023 bisogna studiare l’ospedale di eccellenza, non c’è bisogno di un ospedale in ogni città». Il dottor Carlo Buizza, primario a Busto, invita invece ad affrontare «il problema» della convivenza nell’ASST Valle Olona con l’ospedale di Saronno, mentre il chirurgo Ildo Scandroglio chiede di «voler un po’ più bene» all’ospedale di Busto.

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