Erbe e aromi del territorio in un cocktail: Varese Mule alla conquista dell’estate

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VARESE – Negli ultimi anni Varese è stata un’inaspettata sede di sperimentazioni per nuove giovani aziende legate al settore beverage. È un dato di fatto. Complici la possibilità di avere costi competitivi rispetto alla vicina metropoli milanese, per gli spazi legati alla produzione, o per la logistica; il fatto che a un soffio dal centro città si possano trovare i boschi, la montagna, e quindi le botaniche che offrono ispirazione per lavorare a nuove bevande, alcoliche e non; un po’ infine, complici anche il Covid e relativi lockdown, che hanno obbligato molti a ripensare, riorganizzare e rivedere i propri progetti professionali e di vita. E così ecco spuntare start-up e idee legate a un nuovo modo di bere: locale, artigianale e più naturale, anche attento all’ambiente.

Amaro Rubino, Mia Kombucha e Campo dei Fiori Gin

In questo contesto è nato a fine 2019 l’Amaro Rubino Bio, che si lega alla tradizione liquoristica e distillatoria (che apparteneva a Varese fino agli anni Cinquanta del secolo scorso) ma in chiave più contemporanea, puntando su qualità, bio e botaniche del territorio. In poco tempo si è fatto largo nel mercato, venendo premiato nel 2022 come miglior liquore d’erbe del mondo alla giuria internazionale del World Liqueur Awards.
Pochissimo tempo dopo è arrivata la Mia Kombucha, bevanda no alcohol che nasce dalla fermentazione di una miscela di diversi tè, fino a poco tempo fa quasi sconosciuta in Italia ma che si appresta a conquistare i palati di chi vuole bere cose buone ma più sane. L’ideatore ha scommesso sulla provincia di Varese e, tornato da un’esperienza di vita in Australia, insieme ad altri giovani soci ha deciso di impiantare la sua sede produttiva proprio sul territorio.
Il più recente in termini di uscita sul mercato è il Campo dei Fiori Gin, che fa del Parco dell’omonimo Campo dei Fiori uno scrigno dove attingere, per arricchirsi di aromi che richiamano la natura del territorio. Frutto di diverse sperimentazioni di Alessandro, enologo di professione, con un piccolo alambicco artigianale, a tutt’oggi, con la sua intensità e genuinità, è pronto a diventare il gin che esprime lo spirito più “naturale” della città, con la sua montagna e i suoi boschi.

La presentazione al Parco Mantegazza di Masnago

Tre realtà così in qualche modo simili, che puntano sul piccolo, sull’artigianalità, il territorio, la naturalità dei prodotti, non potevano che incontrarsi e aprire la strada a una collaborazione. La prima e più spontanea idea, dopo un informale aperitivo sotto un sole primaverile, è stata l’ideazione di una miscela inebriante, che si augurano possa diventare il drink dell’estate (e non solo) varesina.
Si chiama Varese Mule ed è un mix semplice, fatto apposta per poter essere replicato a casa e dai locali che vogliano “adottarlo”: tre parti di Mia Kombucha al limone, tre parti di Rubino, una parte di Campo dei Fiori Gin, un po’ di soda e una guarnizione di menta. Sarà presentato ufficialmente sabato 15 luglio dalle 18 al Chiosco Cill, all’interno del Parco Mantegazza di Masnago. Per l’occasione sarà presente anche Marvin-O con un dj set che spazierà dal soul anni Settanta all’italo disco passando per le colonne sonore dei compositori nel cinema italiano.

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