Busto, «Basta museruole». Il mistero dello striscione che attacca Attilio Fontana

BUSTO ARSIZIO – «Basta museruole! Lombardi, reagiamo». Firmato C.G.. E’ questo il messaggio a bomboletta spray sullo striscione che oggi, martedì 30 giugno, è stato appeso sul cavalcavia pedonale dei Cinque Ponti. Chiaro il bersaglio: il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’ordinanza con cui è stato prorogato fino al 14 luglio l’obbligo di coprire naso e bocca con le mascherine o altri indumenti. Una decisione che il governatore ha motivato come ulteriore forma di precauzione contro il contagio del Covid-19, ma che da più parti è stata criticata.

Il mistero (?) della firma

Sullo striscione appaiono anche due lettere: C.G., che lasciano presupporre che gli autori dell’invito a reagire siano quelli di Comunità giovanile. Del resto il gruppo di vicolo Carpi anche in passato ha usato come mezzo di comunicazione e provocazione lo striscione e come “tazebao” per dare visibilità ai vari messaggi proprio il cavalcavia pedonale dei Cinque Ponti.

Il presidente Pannilini è d’accordo al 50%

A smentire che gli autori dello striscione siano i “comunitari” di vicolo Carpi è lo stesso presidente dell’associazione Francesco Maria Pannilini, il quale dice che lo striscione è uno strumento di protesta desueto e non più utilizzato, anche se condivide il messaggio riportato.

«Non rivendico lo striscione, anche perché non mi piace come strumento comunicativo – spiega Pannilini – lo trovo troppo vecchio stampo, un po’ grezzo e poco attuale. Comunque l’attuale direttivo condivide al 100% il messaggio». E quando si fa notare la presenza della C e della G, conclude: «Non è della Comunità Giovanile che rappresento».

Il “Reagiamo” è pero inequivocabile

«Azioni estemporanee di gente pura che crede in cose. Talmente pura che nemmeno sporca muri, ma usa lenzuoli che poi si tolgono». E questo il commento di un comunitario, che aggiunge: «La firma è inequivocabile, ma queste cose non è che si decidono ai voti. Si fanno e basta». E la conferma, se ce ne fosse bisogno, che lo striscione arriva da vicolo Carpi (o da gente d’area dell’associazione) è quel “Reagiamo“, lo slogan che già da qualche mese Comunità Giovanile ha fatto proprio, diffondendolo sui profili social dei propri aderenti e dedicandogli una maglietta messa in vendita nelle scorse settimane per sostenere l’esperienza dell’associazione fondata da Giovanni Blini alla fine degli anni ’80 per andare oltre gli steccati.

Il post di Sabba

Occorre anche dire che il messaggio dello striscione è stato in sostanza anticipato anche sulla pagina social di Matteo Sabba, anch’egli critico sulle mascherine da portare ancora per qualche settimana. Posizione espressa, ma che non ha nulla a che fare con il blitz dei Cinque Ponti. Che politicamente desta maggior stupore dello striscione stesso, in quanto Sabba è il coordinatore di Lombardia Ideale, il movimento politico vicino alla Lega e che ha quale padre nobile proprio Attilio Fontana. E’ anche vero che il presidente del Duc ha dimostrato di muoversi come un Gian Burrasca in quell’area certamente di destra, ma che fa molta fatica a restare negli schemi e negli steccati. Il flash mob di piazza Santa Maria lo dimostra. Anche se nella maggioranza bustocca il fatto che Sabba sieda ai tavoli con “abiti politici” differenti (è anche uno dei leader di Busto Grande, gruppo vicinissimo al sindaco Antonelli) inizia a dare sui nervi a molti suoi alleati nel governo della città.

 

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