CASSANO MAGNAGO – Prima la fuga folle tra Pedemontana e Autolaghi: poi calci e pugni ai poliziotti. Alla fine è arrivato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. In manette un giovane marocchino di 27 anni residente a Milano che ha alle spalle anche una recidiva specifica. L’arresto è stato convalidato nella mattinata di oggi, lunedì 11 aprile, dal giudice del tribunale di Busto Arsizio Cristina Ceffa.
Inseguimento da Cassano a Busto
I fatti risalgono a sabato 10 aprile quando una pattuglia della sottosezione della polizia stradale di Busto Arsizio-Olgiate Olona, ha intercettato in Pedemontana la macchina guidata dal 27enne. Con lui c’era un secondo uomo: è riuscito a fuggire a piedi attraversando da una parte all’altra le carsie autostradali in prossimità dello svincolo di Busto Arsizio rischiando di farsi falciare dalle auto in transito sulla Milano-Varese. In mano il fuggiasco aveva un pacchetto: il sospetto è che quel pacchetto contenesse droga.
In fuga a piedi in autostrada
Prima di quest’epilogo, però, c’è stato un vero e proprio inseguimento. Gli agenti della Stradale avevano già notato la macchina guidata dal 27enne. Alla vista della pattuglia, quando ancora si trovava in Pedemontana, il 27enne aveva cercato di non farsi notare abbassando la velocità di marcia e cercando di “nascondersi” dietro mezzi più ingombranti. I poliziotti hanno immediatamente notato le strane manovre non perdendo di vista la macchina sospetta. Una volta entrati in A8, all’altezza dello svincolo di Cassano Magnago, gli agenti hanno accesso lampeggiante e sirena intimando l’alta. Il 27enne per tutta risposta ha dato gas iniziando una serie di sorpassi e manovre da brivido nel tentativo di seminare gli inseguitori. Mettendo di fatto a rischio – lo ha sottolineato oggi il giudice in aula – l’incolumità dei due agenti della Stradale e degli altri automobilisti.
Non ho capito di dovermi fermare
Arrivato alla svincolo di Busto Arsizio il 27enne ha accostato. Il passeggero che era con lui ha iniziato uno spericolato attraversamento a piedi delle corsie autostradali sparendo nei boschi. Il giovane marocchino, per contro, rimasto in auto con il motore accesso non ha trovato nulla di meglio da fare che colpire con calci e pugni i due poliziotti. Sono scattate le manette d’intesa con il pubblico ministero di Busto Arsizio Rossella Incardona con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane oggi in aula ha detto di non aver capito che i poliziotti (con sirena e lampeggiante acceso) gli stessero intimando di fermarsi. Di essere scappato perché la persona che era con lui aveva paura di un controllo da parte della polizia (del passeggero non conosceva né identità né numero di telefono), di non ricordare di aver colpito gli agenti.