Busto, centrodestra compatto per il sì alla Newco salva-Accam. Scintille 5S-Antonelli

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BUSTO ARSIZIO – Fumata bianca in consiglio comunale per la Newco salva-Accam. Pur con qualche defezione, il centrodestra arriva compatto al termine del lungo percorso che porta alla nuova società del ciclo integrato dei rifiuti, che potrà vedere la luce ai primi di luglio. Non mancano le solite scintille polemiche tra le opposizioni dell’area di “centrosinistra” (M5S, PD e il consigliere di sinistra Salvatore Vita) e il sindaco Emanuele Antonelli. «Baggianate» l’accusa del primo cittadino. Che difende l’operazione e la squadra che l’ha portata avanti: «È un nuovo inizio. Insieme faremo grandi cose».

Il voto finale

La maggioranza si presenta compatta al voto finale, dopo quasi quattro ore di seduta consiliare dedicata al via libera alla Newco. Assenti (giustificati) Diego Cornacchia e Mariangela Buttiglieri del gruppo misto, e i leghisti Livio Pinciroli e Paola Reguzzoni (che in commissione aveva preannunciato di essere in volo per l’estero), gli altri sono tutti favorevoli, incluso il consigliere borsanese di Forza Italia Orazio Tallarida che in passato si era smarcato. Contrari PD (assente Valentina Verga mentre Valerio Mariani non ha partecipato al voto) e M5S, astenuta Busto al Centro (assente Gianluca Castiglioni), mentre non ha partecipato al voto Salvatore Vita (gruppo misto-sinistra, «per non avere nulla a che fare» con queste delibere). Anche la Lega dice sì: «Cambiare idea è segno di intelligenza – spiega il capogruppo Ivo Azzimonti – siamo favorevoli perché abbiamo intravisto delle opportunità per il territorio, evitando il tracollo della società. Ma vigileremo sulle evoluzioni».

I vantaggi dell’operazione

Nella sua lunga relazione, il sindaco Antonelli ribadisce che la Newco sarà «una società a totale partecipazione pubblica, in cui il privato non entrerà mai» e rivela, da un lato, che «il Cda per il primo anno sarà composto da tre tecnici delle società, per l’avvio», e dall’altro che «è stato già firmato un accordo sindacale per il passaggio dei dipendenti, che dopo anni in bilico finalmente vedono la luce». Facendo un elenco dei vantaggi dell’operazione. Come il fatto che «rispetto ad Accam, in cui c’erano troppi soci e troppe teste a decidere, ora cambia il mondo». Ma togliendosi anche qualche sassolino: «Non è facile lavorare con in campo forze che solo per fini politici sono sempre in dissenso – spiega Antonelli – sarebbe facile per me fare l’esempio delle città sommerse di rifiuti per ribattere, purtroppo però la verità è che oggi l’economia circolare prevede l’uso dei termovalorizzatori. Lo dice anche il ministro della transizione ecologica Cingolani, fortemente voluto dai grillini».

Le voci dell’opposizione

Se Busto al Centro, per voce di Laura Alba, riconosce «che nelle carte c’è una risposta ai nostri suggerimenti, pur non negando che è mancato un po’ di coinvolgimento» e quindi si astiene, dall’opposizione di “centrosinistra” piovono critiche. «Un’operazione che ha dell’incredibile – attacca Salvatore Vita – in un mondo normale una società così gestita sarebbe andata verso il fallimento». Cinzia Berutti (PD) parla di «esito deludente anche dal punto di vista della salute pubblica e della sostenibilità ambientale. La chiusura dell’impianto andava prevista in tempi certi». Il M5S è ancora una volta il più duro. «La salute non è mai stata la stella polare di questo progetto – sottolinea Luigi Genoni – ci si fa belli con il salvataggio, ma le linee strategiche vengono posticipate dopo le amministrative, quando i cittadini non potranno più dire niente».

La lite Cerini-Antonelli

«Siamo molto preoccupati di questo piano» rivela Claudia Cerini (M5S). Che ne ha per tutti: «I medici consiglieri condanneranno i cittadini ad altri 12 anni di convivenza con questo impianto. La Lega prometteva la chiusura e in un mese ha cambiato idea, approvando un piano che non ha nemmeno una previsione di chiusura. E Antonelli, quando dice che pensa alla salute perché anche i suoi figli vivono a Busto, ricorda il gestore della funivia del Mottarone che diceva che era sicura perché ci faceva salire i suoi figli». Parole che fanno infuriare il sindaco: «Baggianate, siete bravi solo a dire grosse stupidate e cattiverie». E a Vita, Antonelli risponde che «in un mondo normale quando una società sta per fallire si fa di tutto per salvarla, se c’è una minima possibilità di aggrapparsi».

L’Everest coi mocassini

«Abbiamo scalato l’Everest coi mocassini» ammette, richiamando nuovamente un’originale citazione di Tartarin di Tarascona, l’assessore Gigi Farioli, che ha affiancato il sindaco Antonelli nell’iter verso la Newco e che rivendica con forza questo passaggio. «Di solito le scelte impopolari si posticipano a dopo le elezioni, qui le anticipiamo come atto di responsabilità enorme – sottolinea l’esponente di Forza Italia – come risposta ad un dato drammatico di realtà, a otto mesi da un’assemblea di Accam che aveva come opzioni il fallimento o un progetto coraggiosamente portato avanti da Amga. Da un potenziale fallimento, con gravi danni anche per Agesp e che avrebbe messo a rischio la governance sul ciclo dei rifiuti, ad un’opportunità per il territorio». L’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani ricorda infine che «anche la Newco verrà coinvolta nel progetto della Hydrogen Valley, tematica molto importante legata alla transizione energetica e al PNRR».

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