Farmacie a Busto, 5 Stelle all’attacco: «Sbagliata la gestione, non le location»

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BUSTO ARSIZIO – Sulla “rivoluzione” delle farmacie proposta da Agesp, con la dismissione dei due esercizi di Sacconago e Santa Croce per aprire un nuovo punto nel complesso Mizar di Beata Giuliana, arriva la bocciatura senza appello del Movimento Cinque Stelle. «Le farmacie comunali sono nei posti sbagliati o è la gestione che è sbagliata?» si chiede il gruppo pentastellato rappresentato in consiglio comunale da Claudia Cerini e Luigi Genoni, dopo aver analizzato i bilanci di Agesp Attività Strumentali. «Il calo di redditività del 2019 rispetto al 2018 non è un bel segnale, perché riguarda tutte le farmacie comunali indipendentemente dalla localizzazione – secondo il M5s – prima della logistica vengono altri fattori, come economie di scala negli acquisti, servizi da attivare oltre alla vendita dei farmaci, investimenti fatti per tenersi al passo con il mercato».

L’attacco al leghista Speroni

«Le affermazioni di Francesco Speroni, in risposta alle richieste di chiarimenti del PD sulle farmacie, sono disarmanti: “Agesp Attività Strumentali può assumere iniziative autonome, non è che per ogni cosa che fa deve chiedere il permesso” afferma il segretario cittadino della Lega. Affermazioni che rivelano l’insicurezza di chi è stato colto con le mani nella marmellata» osserva Claudia Cerini consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. «Anzitutto ricordiamo a Speroni che Agesp è solo un gestore, e un domani potrebbe cambiare, mentre le farmacie sono proprietà del comune. Pertanto è pieno diritto dei consiglieri intervenire quando si parla di vendere o spostare delle farmacie».

L’analisi dei bilanci

Ma al di là della polemica politica, i Cinque Stelle hanno anche analizzato i dati del bilancio presentato lo scorso 17 dicembre in consiglio scoprendo che «si parla di bassa redditività della farmacia 2, di via Padre Giuliani (a Sacconago, ndr), ma dal bilancio presentato in consiglio comunale, abbiamo potuto vedere come la Farmacia 2 si attesti al secondo posto della classifica per valore assoluto, segno che il bacino d’utenti che copre non è esiguo. Nei ricavi a fronte ricetta è addirittura prima per gli anni 2018 e 2019, nonostante nel bilancio venga riportato che è penalizzata dalla mancanza di studi medici nei dintorni». I pentastellati aggiungono che i dati riportati non permettono «di confrontare la redditività delle diverse farmacie, ma possiamo immaginare che non ci siano grosse discrepanze tra le quattro sedi visto che personale e immobili sono simili».

La mappa degli esercizi in città

Addirittura il Movimento Cinque Stelle ha realizzato una mappa delle localizzazioni delle farmacie in città, da cui si evince come i due esercizi Agesp di Sacconago e Santa Croce «non appaiano in esubero rispetto al bacino di utenza, anzi, se mai è il centro città quello dove si concentrano più attività farmaceutiche». Oltretutto, sottolinea la nota del M5S, «una farmacia pubblica non deve avere come mission il guadagno ma il servizio, e il primo servizio è la distribuzione di farmaci alla popolazione locale. Alienare le farmacie che maggiormente offrono questo servizio che senso ha? Pensando alle limitazioni agli spostamenti durante l’emergenza, sarebbe stato un bel problema non avere una farmacia di quartiere».

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