Agesp rivendica la farmacia alla Mizar: «Sostenibile se ne accorpiamo altre due»

BUSTO ARSIZIO – Una nuova farmacia all’ex Mizar, parla l’amministratore unico di Agesp Attività Strumentali Alessandro Della Marra. E rivendica il progetto, che porterebbe Busto ad avere una farmacia aperta quasi 24 ore, 7 giorni su 7, con servizi innovativi e aggiuntivi» rispetto a quelli degli attuali punti vendita. L’ipotesi di “tagliare” le due farmacie di Sacconago e Santa Croce (sulle quattro comunali attualmente gestite da Agesp) per accorparle nel complesso commerciale e di intrattenimento che sta per sorgere nell’area Mizar a Beata Giuliana, risponderebbe invece alla necessità di «fare in modo che l’investimento sia fatto unicamente con mezzi propri, proprio perché come società non possiamo permetterci di aprirne una quinta da soli – sottolinea Della Marra – in alternativa con la collaborazione del Comune si può valutare anche la quinta farmacia». Insomma, l’investimento extra in questo caso dovrebbe essere finanziato da Palazzo Gilardoni. Ma il progetto, aggiunge l’amministratore unico, «al momento si trova solo nella sua fase amministrativa, verranno valutati tutti gli aspetti politici e istituzionali sull’eventuale fattibilità».

«Contesto strategico»

Dopo le polemiche seguite al vertice di maggioranza convocato per valutare il piano di Agesp per insediare una nuova farmacia nel complesso della Mizar, ecco la versione della società partecipata: «Posso capire che avvicinandoci alle elezioni ogni argomento diventa frutto di strumentalizzazione elettorale, ma non é questo il caso – chiarisce Alessandro Della Marra – entrando nel merito della questione: l’anno scorso il comune ci ha prolungato il contratto di gestione delle farmacie di altri 5 anni, questo a fronte di investimenti, restyling e miglioramenti innovativi delle farmacie. Il progetto dell’apertura nell’area della Mizar, non è stato il primo e non sarà l’ultimo dei progetti che faremo sulle farmacie». Si tratta, spiega l’amministratore unico, di un «progetto condiviso con il management della società, dal direttore generale al responsabile di settore», che prevede «l’apertura di una farmacia che va a collocarsi in un contesto ritenuto per noi strategico. Vicinissimo a un quartiere molto popoloso, quello di Beata Giuliana in cui si trovano circa 11mila cittadini».

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La scelta di Beata Giuliana

«Oggi spostare o aprire una nuova farmacia non é per niente semplice, bisogna confrontarsi con le distanze delle altre farmacie nelle vicinanze, con la pianta organica, per non parlare di tutti gli aspetti autorizzativi – precisa Della Marra – abbiamo scelto quell’area perché essendo un’area nuova per noi rispecchia tutte le caratteristiche necessarie per l’insediamento di una farmacia, requisiti che non ci sono nelle zone limitrofe alle farmacie prese in considerazione per lo spostamento». La proposta messa a punto da Agesp Attività Strumentali prevede «una farmacia aperta quasi 24 ore, 7 giorni su 7, e con servizi innovativi e aggiuntivi che al momento nelle nostre attuali farmacie, per questioni di spazi e di location non possiamo offrire. Sarebbe insomma «l’unica farmacia in tutta la città che soddisferebbe queste esigenze per i cittadini». Inoltre, il progetto «a livello amministrativo e contabile, così come impostato, con l’accorpamento delle due farmacie, è sostenibile internamente e non costerebbe niente al comune, perché lo sosterremmo con mezzi propri. Per questo abbiamo presentato un business plan all’amministrazione comunale dove viene citato ogni singolo costo e passaggio».

L’amministrazione e la politica

Da amministratore, a seguito degli studi di fattibilità che abbiamo fatto dico che l’idea è sostenibile e che le valutazioni finali vanno fatte appunto con chi rappresenta la città – prosegue la nota dell’amministratore unico di Agesp Attività Strumentali – come tutti i progetti che abbiamo fatto, dal rifacimento dei parcheggi cittadini ai parcometri, alle infrastrutture cittadine, la scelta finale è sempre dell’amministrazione comunale, che appunto ne valuta l’impatto politico e istituzionale». Ma Della Marra chiarisce anche, parlando «da politico», che «l’interesse del cittadino è al primo posto, ancor prima dei profitti. Se ragionassi solo sui profitti avrei potuto chiudere bilanci con utili rilevanti, a discapito dei servizi dei cittadini, non è questa la mia politica, arriviamo ad avere bilanci quasi a zero proprio per soddisfare il più possibile le esigenze e i servizi per la città». Ora toccherà alla politica, quella che governa Palazzo Gilardoni, dare le sue risposte.

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