Busto, code ed errori per pagare le tasse. Il PD: «L’amministrazione ponga rimedio»

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BUSTO ARSIZIO – Il caos delle cartelle pazze arriverà anche in consiglio comunale. Con l’interrogazione depositata dal Partito Democratico. Nella quale, alla luce di code, calcoli sbagliati, disagi e disguidi che stanno creando problemi a molti cittadini di Busto, i dem chiedono «chi si occupa degli avvisi di accertamento, quali sono i criteri utilizzati per i calcoli e come intende procedere l’amministrazione per porre rimedio a tutte le criticità».  Sulla questione, sollevata nei giorni scorsi dai cittadini, c’è così una presa di posizione bipartisan, visto che, proprio ieri, venerdì 24 gennaio, anche la consigliera leghista Paola Reguzzoni è intervenuta per chiedere che il Comune ponga rimedio il prima possibile ai disagi subiti da chi paga le tasse. In alcuni casi, tra l’altro, non dovute.

Non si spegne la polemica

Non si spegne la polemica sulla cartelle pazze di imu, tasi e tari. Da giorni, infatti, sono molti i cittadini che, dopo aver ricevuto l’avviso di pagamento pur essendo in regola, si sono dovuti recare in Comune per dimostrare di non dovere nulla all’erario. Tanti anche gli importi errati e rispetto ai quali  sono stati fatti nuovi e più approfonditi controlli. Senza contare code e tempo sottratto al lavoro di tutti quei cittadini che hanno assolto nei tempi e nei modi corretti il ruolo di contribuenti e si sono dovuti recare comunque allo sportello.

Molti errori

«Negli ultimi giorni – si legge nell’interrogazione del Partito Democratico – molti cittadini hanno ricevuto avvisi di accertamento d’ufficio relativi alla mancata od omessa denuncia e contestuale sanzione relative a tari, tasi ed imu per le annualità 2014 – 2018. Ciò ha provocato lunghe code agli uffici comunali al fine di ottenere delucidazioni. E spesso gli uffici non sono riusciti ad evadere tutte le richieste ricevute». I dem poi ricordano che in svariati casi è stato riscontrato che gli avvisi di accertamento della tari, emessi dal Comune, contengono errori nelle misurazioni delle planimetrie degli immobili e ciò in quanto la misurazione viene effettuata analizzando copie delle planimetrie catastali e non verificando l’effettiva metratura dell’immobile in oggetto.

Alla luce di tutto questo i consiglieri del Pd Valerio Mariani, Valentina Verga e Cinzia Berutti vogliono, dopo aver ricordato che già in passato si erano verificati errori di calcolo, approfondire la questione. E chiedono: «Chi si occupi della predisposizione degli avvisi di accertamento relative alla tari, tasi e imu? Con quali criteri vengano individuate le tariffe tari, tasi ed imu? E in particolare  se vengono utilizzate le planimetrie catastali ovvero vengono effettuati controlli tra lo stato di fatto e quanto riportato sui predetti documenti e chi sia l’ufficio comunale deputato». Ma anche «chi si occupa di acquisire i dati necessari per la predisposizione degli avvisi di pagamento e di accertamento? E l’amministrazione come intende porre rimedio a errori e disguidi?».

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