Busto è pronta ad acquisire un altro bene confiscato alla mafia: è in via Amalfi

L'immobile di via Amalfi 8

BUSTO ARSIZIO – Un appartamento, due box e un laboratorio: si trovano in via Amalfi 8 e sono stati confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata. Sono questi i nuovi immobili che il Comune di Busto Arsizio si prepara ad acquisire dall’ANBSC, l’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Dopo la ex pizzeria della mafia di via Quintino Sella, che verrà destinata ad alloggi d’emergenza grazie ad un finanziamento di Regione Lombardia, anche in via Amalfi la giunta sarà chiamata a progettare una riconversione a fini sociali.

Acquisizione e riconversione

L’acquisizione, come prevede la legge, sarà a titolo gratuito: la giunta guidata dal sindaco Emanuele Antonelli ha deciso di manifestare all’Agenzia l’interesse ad ottenere i beni confiscati, al fine di «renderli fruibili e valorizzarli», con l’impegno che «le unità immobiliari e i relativi proventi saranno destinati ad attività aventi finalità sociali rivolte a persone in situazioni di disabilità o di disagio, sia per inserimento lavorativo che residenziale». Il valore catastale dei beni è orientativamente attorno ai 460mila euro, di cui 240mila euro (quotazione OMI, l’osservatorio del mercato immobiliare) per la parte residenziale, appartamento da 148 metri quadrati e due box rispettivamente da 21 e 40 mq, e 220mila euro (stimati) per la parte di laboratorio artigianale, della superficie di .

Lo stato dell’immobile

Via Amalfi è una viuzza al confine con Castellanza, nel triangolo ricompreso tra le linee ferroviarie FS e Nord e il raccordo X, in cui si trovano diverse palazzine a destinazione promiscua, residenziale e artigianale. «Il compendio – si legge nella relazione tecnica allegata alla delibera di giunta – è formato da un capannone attualmente utilizzato senza titolo, un appartamento al piano primo composto da cucina/soggiorno e due camere da letto, e due box uniti, il tutto inserito in un ambito unico senza compresenza di altri proprietari in quanto l’accesso all’appartamento del piano terra avviene da altra proprietà. Dal punto di vista edilizio, sono state rinvenute le pratiche relative all’edificazione, lo stato dei luoghi è parzialmente difforme ma solo per modifiche interne. Gli immobili necessitano di manutenzione straordinaria, in particolare il laboratorio e i box, sull’area cortilizia sono presenti materiali da smaltire».

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