Busto, l’addetto delle Poste: «Il Covid pesa ma facciamo il nostro lavoro al meglio»

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BUSTO ARSIZIO – Un addetto allo sportello delle Poste centrali di via Mazzini risponde alla reprimenda dell’avvocato Walter Picco Bellazzi sulle code per il ritiro di una raccomandata. «Oltre alla possibilità di prenotare con la App, da più di un mese c’è uno sportello dedicato al ritiro e all’invio di raccomandate e pacchi, basta prendere il numero per la fila con la lettera P». Ma lo sfogo è ben più ampio, visto che le critiche sui social hanno preso di mira anche il personale, e riguarda le condizioni con cui si sta lavorando in periodo Covid: «Siamo in pochi e sotto pressione» .

La replica

L’addetto allo sportello, che si firma con nome e cognome ma per questioni di policy aziendale preferisce rimanere celato dietro l’anonimato, ci scrive per «far presente innanzitutto che siamo in periodo di Covid, quindi siamo un numero limitato di persone, per un numero importante di clienti. Ma siamo persone che cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro anche davanti a tanta gente maleducata, che molte volte si presenta senza tutti i documenti per potere espletare un servizio, che ti insulta, e pretende di imporre le regole, che a volte non mette la mascherina bene, ecc». Oltretutto le code all’esterno sono inevitabili, in quanto «c’è una capienza massima di 10 persone all’interno».

Disagi e inefficienze

Insomma, un minimo di comprensione in più per chi svolge questo servizio ci vorrebbe, anche se l’avvocato Picco Bellazzi puntava il dito soprattutto su una questione di organizzazione che non dipende chiaramente dai singoli addetti. Nel merito della coda per un’operazione apparentemente banale come il ritiro di una raccomandata, l’addetto informa che «da più di un mese c’è lo sportello dedicato per il ritiro e invio di raccomandate e pacchi. Basta prendere il numero con la lettera P. Inoltre esiste anche la prenotazione da App».

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