Manara, a casa il “vecchio” personale. Cisl: «Prime e Comune di Busto rispondano»

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BUSTO ARSIZIO – «Oggi (sabato 12 giugno ndr)  piscina Manara di Busto Arsizio ha riaperto al pubblico. Dopo tutte le difficoltà legate alla pandemia torneranno finalmente a goderne famiglie, bambini, anziani e ragazzi. Un sollievo per tutti noi. Non per i collaboratori e le maestranze occupati negli scorsi anni: lasciati a casa e sostituiti da altro personale». Lo spiega un comunicato congiunto di Felsa Cisl e Fisascat Cisl.

Nessun collaboratore richiamato

«Dallo scorso Marzo Felsa Cisl e Fisascat Cisl danno voce ai collaboratori e alle maestranze di pulizia occupati presso lo stabilimento, chiedendo garanzie per il mantenimento dell’occupazione. Ancora nei giorni scorsi abbiamo incontrato Prime (che ha in gestione provvisoria la piscina, in attesa della gara per acquisto definitivo di SM) ribadendo la necessità di mantenere il personale occupato prima della chiusura», prosegue la nota. «La disponibilità manifestata a parole, oggi è di fronte a un fatto grave: la piscina riapre e nessuno dei collaboratori è stato chiamato, neanche per un impiego di qualche ora».

Nessuna tutela per i lavoratori

Felsa Cisl ha più volte «Lanciato l’allarme sui collaboratori: dalla gestione Sport Managment quasi tutto il personale (bagnini, istruttori, assistenti e perfino le cassiere) è stato occupato con contratto di collaborazione sportiva: un contratto che non dà le garanzie e le tutele che spettano ai dipendenti (malattia, infortuni, cassa integrazione, e nemmeno la disoccupazione al termine del rapporto). Questo nonostante impieghi full time e la disponibilità a qualsiasi tipo di necessità ordinaria e straordinaria. Ora questi collaboratori, dopo anni di servizio e dedizione alla piscina, sono a casa, senza nessuna garanzia e nessuna tutela (i bonus del governo finiranno), in attesa di capire se la Prime farà loro il “favore” (come ci è stato scritto ieri in una lettera di risposta alle nostre richieste) di un posto di lavoro. Al posto loro, personale nuovo, sempre con contratto di collaborazione», prosegue il comunicato.

Il mistero del settore pulizie

I collaboratori che Felsa Cisl rappresenta «Non chiedono “favori”, ma rispetto e dignità. Otre la situazione dei collaboratori, c’è poi la questione legata alle maestranze di pulizia, rappresentate da Fisascat Cisl. Le normative vigenti sul cambio d’appalto impongono l’assorbimento del personale impiegato – si legge ancora nella nota – Ad oggi però la società che gestiva le pulizie prima della chiusura non ha ricevuto alcun incarico, nessuno dei dipendenti è stato chiamato, e Prime ancora ieri non è stata in grado di dirci a chi ha affidato le pulizie. I casi quindi sono due: o la piscina sta aprendo al pubblico senza che ci sia un’impresa titolata alla gestione delle pulizie (cosa che apre scenari inquietanti in tema di salute e sicurezza degli utenti, soprattutto in questo momento), o c’è una palese violazione delle norme sul cambio di appalto».

Prime e comune rispondano

Su entrambe le questioni (collaboratori e personale di pulizie) Felsa Cisl e Fisascat Cisl chiedono «risposte urgenti sia a Prime che al Comune di Busto, visti anche i risvolti pubblici della vicenda, garantendo la massima disponibilità al confronto per cercare soluzioni che tengano conto di tutti gli interessi in gioco. Siamo consapevoli della difficoltà del momento, ma siamo a perseguire ogni azione necessaria per far valere un principio che ripetiamo da marzo: le sorti della piscina, sono le sorti di chi ci ha lavorato».

Ora è ufficiale: riapre la piscina Manara. A Busto il primo tuffo del 2021

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