Busto, dietro le quinte di “No, non è la gelosia!” al Manzoni: il cinema a teatro

busto manzoni teatro gelosia 08

BUSTO ARSIZIO – «Gli adattamenti teatrali di opere cinematografiche sono sicuramente molto “frequentati” perché sono uno strumento per riuscire ad avvicinare al teatro anche quel pubblico che normalmente è più diffidente». Come ha ricordato oggi, martedì 25 aprile, Massimiliano Cividati, regista di Milano che al Teatro Manzoni di Busto dirigerà “No, non è la gelosia!”, l’invito è a fidarsi che «non accadrà niente di “spaventosamente” stupefacente sul palco, luogo in cui condividere storie che hanno regole e tensioni così come quelle che siamo abituati a vedere sul grande o piccolo schermo».

Massimiliano Cividati

Il solista mancante della sinfonia

«Siamo esattamente dove dovremmo essere rispetto a quello che è il processo di costruzione, assestamento e maturazione di uno spettacolo», ha dichiarato Cividati, in questi giorni impegnato con le prove per venerdì 28 aprile. «L’incontro con il pubblico e la possibilità di essere qui, in questo bel teatro, per il debutto è il momento in cui una commedia prende un respiro differente perché il dialogo con la sala, i sospiri, i sorrisi e le risate in qualche maniera sono il solista mancante di questa sinfonia». E per gli attori «è un solista prezioso per capire dove asciugare, dove stringere, dove è necessario aspettare: dobbiamo quindi arrivare solidi a questa prima perché ci sarà un membro nuovo dell’orchestra, e importante: meno loro avranno pensieri in questo senso rispetto a tecnica, passaggi, più sarà semplice mettersi in relazione con i nostri ospiti».

Una storia da condividere

Lo spettacolo è stato tratto da “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)” di Ettore Scola, un classico della commedia all’italiana: «È una tradizione di Teatro In Mostra e uno dei loro filoni. È la prima volta che lavoriamo insieme, sono salito sulla barca cercando di dare il mio contributo rispetto a una delle linee di produzione della compagnia». Quanto ai generi affrontati, Cividati vanta un curriculum eclettico: «Passo dal teatro più fisico alla narrazione pura transitando per i grandi classici o il teatro musicale: “No, non è la gelosia!” si inserisce in questo percorso. Cerco di portare, come ogni volta, tutte le mie esperienze al servizio degli spettatori, per trovare un momento di condivisione il più sincero e curato possibile». Con un’esortazione: «In un momento più complesso che mai come quello attuale poter stare insieme in un luogo e condividere una storia è un’occasione che, per quanto semplice e forse banale, si dovrebbe cogliere il più spesso possibile».

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