Busto, maxi-collezione di minerali e fossili donata al liceo Crespi. Formerà un museo

Il pesce istrice, "mascotte" della collezione Rivolta

BUSTO ARSIZIO – Migliaia di pezzi tra minerali, fossili e conchiglie, donati dagli eredi di Luigi Rivolta al liceo Crespi, vanno a costituire un nucleo fondamentale del nuovo “museo del liceo Crespi“, presentato stamattina, 18 marzo, in occasione del centenario della scuola di via Carducci. «Grazie a questo gesto di generosità – sottolinea la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli – da oggi Busto è culturalmente più ricca».

La donazione

Gesto compiuto da Alberto Rivolta, figlio di Luigi, e dalla moglie Paola Roggia, a sua volta figlia di Giambattista, il professore del Crespi che proprio con una sua donazione libraria fondò la Biblioteca Civica di Busto Arsizio. Hanno aperto la soffitta in cui Luigi Rivolta, titolare dell’azienda Gloria Artec di Samarate, conservava una quantità impressionante di minerali, fossili e conchiglie, raccolti e catalogati minuziosamente per passione fino alla sua prematura scomparsa nel 1984, e hanno deciso di donare l’intera collezione al Liceo Crespi.

Il lavoro degli studenti

«Una soffitta magica – la definisce la docente Marcella Colombo, che insieme al suo collega Luca Belotti ha seguito il progetto – un luogo delle meraviglie, con le sue luci soffuse, a cui i ragazzi si sono avvicinati con stupore». Hanno imballato i pezzi ad uno ad uno, seguendo la catalogazione del collezionista con i suoi registri, e hanno installato le prime vetrine nei corridoi del liceo. E il «fervore» degli studenti del “Crespi” ha ricordato ad Alberto Rivolta la passione di suo padre: «Ci è sembrato di essere di fronte a nipoti che stavano rinnovando l’entusiasmo di un nonno».

Museo: work in progress

Il progetto – partito un paio di anni fa per la creazione di un vero “museo nel liceo” a partire dai vecchi oggetti scientifici stipati negli “armadioni” della scuola che quest’anno compie cent’anni – è virato sulla collezione Rivolta non appena è arrivata la maxi-donazione. «Sarà un’impresa culturale sul territorio, aperta alla città e patrimonio dell’intera comunità. Qui la collezione è al sicuro. Sarà curata, amata, studiata e valorizzata» rivela la Prof. Colombo. «Sarà un lavoro colossale, ancora lunghissimo, ma i ragazzi si stanno appassionando – ammette il Prof. Belotti – sono orgoglioso di questo lavoro e dei ragazzi che ci hanno lavorato: stanno curando tutti gli aspetti, dalla descrizione mineralogica allo storytelling per la futura fruizione, che avverrà anche con contenuti digitali di realtà aumentata e realtà virtuale. Appena tutte le vetrine saranno allestite, il museo sarà fruibile, con i ragazzi in Pcto (l’ex alternanza scuola-lavoro, ndr) come “ciceroni” che accoglieranno i visitatori e soprattutto i bimbi delle scuole».

L’illustre precedente

A presentare questa iniziativa, voluta dalla preside del “Crespi” Cristina Boracchi con «un momento speciale in occasione del centenario del liceo classico», c’era anche la vicesindaco Manuela Maffioli (insieme all’assessore alle politiche educative Daniela Cerana che è anche vicepreside del Crespi), che ha ricordato l’«illustre precedente» del gesto che Giambattista Roggia aveva «compiuto settant’anni fa donando i libri che conservava a casa sua per dare il via alla Biblioteca civica» che gli è stata poi intitolata post mortem. Fu «uno dei tanti gesti a cui la città deve la sua ricchezza culturale», come sottolinea Maffioli.

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