Memoria e materia, a Busto la poesia inaugura la mostra di Stefania Pellegatta

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BUSTO ARSIZIO – Domani, sabato 16 settembre, aprirà al pubblico alle 16 “La Madre”, progetto artistico che Stefania Pellegatta ha dedicato a Palazzo Cicogna curato da Alessia Fariselli e Simona Bernardini e promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della rassegna “Uno Spazio per l’arte” coordinata da Serena Colombo (si potrà visitare fino al 15 ottobre da martedì a giovedì dalle 14.30 alle 18, al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18, al sabato dalle 14.30 alle 18.30 e alla domenica dalle 15 alle 18.30).
Come sottolineato dalle curatrici, la materia è un elemento “magico” che muta a seconda degli stati d’animo e del tempo, passando dalla dimensione integra e primordiale dell’oggetto all’esito di un processo di metamorfosi chimica che, a contatto con l’aria, si manifesta in maniera decadente. Nelle opere di Pellegatta si esplicitano tutti quei passaggi di ricerca, quasi a voler rappresentare un processo alchemico di trasformazione della memoria, dei ricordi e di tutto ciò che aiuta a tenerla viva.

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Una ricerca continua

Nel suo insieme l’esposizione parla della continua ricerca della memoria, legata a immagini, ora labili, ora più forti, che tiene vivo l’amore che ci unisce alla madre, al forte legame con lei, al dolore del distacco, alla metamorfosi cui la nostra mente è sottoposta nel momento in cui la sua presenza fisica svanisce, sicché il ricordo diviene espediente per la sua osservazione evocandone emozioni, ricordi, fragilità, isolamento e aspirazioni.
Opere potenti, apparentemente assonanti fra loro danzano accomunate dalla materia, stesa a spessore, che genera ombre e proiezioni colme di significati, evocazioni, attraverso l’amalgamarsi e lo scontrarsi di pittura, video, e installazione.
Trame perforate, tessuti strappati, manipolati, imbevuti di resina, incendiate di colpi di luce e pervase di esplosiva energia che si frantuma e si ricompone in suggestive e interpretabili nuove visioni che si ritrovano in luoghi personali dove ascoltare le evocazioni vibranti delle emozioni, dei pianti, delle assenze e dei ricordi.

La natura come impeto vitale

Dall’interpretazione di alcune “situazioni” che accompagnano il divenire – luce, materia, carta, legno, seta, cotone – l’artista ha fatto esperienza della forma nella pittura, ponendo al centro di questo poetico fluire quotidiano la natura intesa come impeto vitale, ma analogamente potente e coinvolgente in grado di distruggere con la sua forza ogni stato fisico e mentale di un percorso vitale.
Le installazioni “tessili” – come da tradizione della sua città natale – sono il punto di contatto più diretto con il pubblico che, unicamente durante il vernissage, sarà invitato a esplorare alla ricerca della propria memoria, del proprio sé e della rievocazione mentale e affettiva attraverso una carrellata spot di immagini e ricordi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra si terrà una performance di poesia, con la presenza di Gianluca Regondi (Milano, 1959), poeta e scrittore di fama internazionale, rappresentante dei gruppi “Cultura e dintorni” e “Rette parallele”, associazioni volte alla diffusione della poesia e della letteratura e promotori di borse di studio per giovani autori.

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