Busto, nuova vita per l’ex pizzeria della mafia di via Sella. «Ora qui lavoro e dignità»

BUSTO ARSIZIO – Corsi di formazione e alloggi di emergenza nei locali dell’ex pizzeria confiscata alla mafia di via Quintino Sella 7. L’immobile, riqualificato con i fondi di Regione Lombardia e assegnato alla società San Vincenzo de’ Paoli di Busto Arsizio, è stato inaugurato ufficialmente stamattina, 21 marzo. «Primo giorno di primavera e giornata in cui si ricordano le vittime della mafia – fa notare la responsabile locale della San Vincenzo, Silvana Fiori – è il giorno ideale per dare nuova vita a questo spazio». Ribattezzato “L’Officina del Sapere“: «Un luogo di istruzione e formazione, per rimarcare la distanza con il passato, e come strumento di legalità e di futuro». A tagliare il nastro è stata chiamata la veterana della San Vincenzo, la signora Pinuccia Cagnoni che nel quartiere di San Michele è a casa sua.

L’ex pizzeria della mafia

«Un bene sequestrato alla malavita torna in vita» annuncia il sindaco Emanuele Antonelli. Lo spazio della ex pizzeria, al piano terra, è stato infatti assegnato in comodato gratuito per tre anni prorogabili per altri tre alla OdV San Vincenzo de’ Paoli – consiglio centrale di Busto Arsizio. È stato adibito ad aula per corsi di formazione: già si svolgono quelli di italiano per le donne ucraine accolte in città e presto verranno avviati quelli per la riqualificazione professionale, in collaborazione con le aziende del territorio. Corsi di cura del verde con lo studio Tovaglieri di Golasecca, di saldatura di tubi con Acquatechnik Group, e di cucito industriale con la Grassi di Lonate Pozzolo. Sono state previste anche sei postazioni per i corsi di informatica. Al piano superiore, invece, i due alloggi ristrutturati – un monolocale e un bilocale – sono destinati all’accoglienza abitativa temporanea in situazioni d’emergenza (povertà, disagio sociale o vittime di violenza): in questo momento ci vivono un cittadino e una famiglia con un contratto di comodato gratuito di due anni.

“Prima il lavoro”

«È una delle tante iniziative che ha come parola d’ordine il lavoro, che crea indipendenza economica e dignità per la persona – sottolinea l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, ribadendo il mantra del suo impegno amministrativo – l’obiettivo è fornire le canne da pesca e non il pesce. Questo è un primo passo ma ce ne saranno tanti altri». Per il sindaco Antonelli è «un’iniziativa importantissima, che permette di riutilizzare un bene confiscato alla criminalità organizzata. Dal malaffare ad un utilizzo sociale, rinasce a nuova vita. Siamo contentissimi». E il Prevosto monsignor Severino Pagani ha dato la sua benedizione.

Nuova vita

Una rinascita arrivata dopo anni di attesa, e dopo un tentativo andato a vuoto di realizzare una ciclofficina per dare lavoro agli ex carcerati. Decisivo l’intervento di ristrutturazione, costato al Comune 138mila euro, di cui 66mila finanziati da Regione Lombardia. «La valorizzazione dei beni è importante» sottolinea la rappresentante di Regione che ha portato i saluti dell’assessore regionale alla sicurezza Romano La Russa. È importante vedere realizzate queste iniziative rivela il direttore di Anbsc, l’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di Eni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. «A Busto ne abbiamo altri due – coglie l’assist volo l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni – da domani ci impegniamo per recuperarli, magari mettendoci meno tempo…».

busto arsizio San Vincenzo via sella – MALPENSA24