Reti di Busto tra le aziende più attente al clima. È prima nel settore tecnologico

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BUSTO ARSIZIO – Reti di Busto Arsizio, tra i principali player italiani nel settore dell’IT Consulting, si conferma tra le prime aziende in Italia per l’attenzione posta al clima. È quanto risulta nella seconda edizione dell’indagine “Aziende più attente al clima” di Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista.

La classifica

Reti migliora la propria posizione rispetto allo scorso anno sia per quanto riguarda la classifica generale, dove passa dal quindicesimo al sesto posto, sia per la classifica dello specifico settore tecnologico, in cui si colloca al primo posto rispetto al terzo gradino del podio ottenuto lo scorso anno. La graduatoria 2023 è stata stilata da Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista – azienda specializzata in ricerche di mercato, ranking e analisi di dati aziendali – ed elenca le prime 130 aziende, selezionate tra 550 realtà con il maggior fatturato o quotate in Borsa Italiana e attive nel Paese, che si sono contraddistinte per il miglior tasso di riduzione dell’intensità delle emissioni tra il 2019 e il 2021.

L’orgoglio di Reti

«La conferma di Reti tra le aziende che in Italia si sono distinte per l’attenzione al clima ci riempie di orgoglio», ha dichiarato Bruno Paneghini, Presidente e Amministratore Delegato di Reti SpA. «Si tratta di un risultato che evidenzia ancora una volta l‘attenzione al contesto circostante che da sempre caratterizza Reti. Un’attenzione che trova riscontro nel nostro Campus Reti, ex-cotonificio, riqualificato e valorizzato, divenuto sintesi di innovazione, sostenibilità e amore per l’arte, con l’obiettivo di offrire spazi nuovi per crescere, professionalmente e umanamente, e favorire l’incontro e il lavoro di qualitàÌ. È un simbolo della nostra volontà di perseguire e diffondere un modello di impresa che porta valore aggiunto all’interno dell’ecosistema territoriale, sociale e ambientale».

La valutazione

Per la creazione della classifica, sono stati valutati i consumi di CO2, suddivisi in emissioni dirette, come ad esempio l’uso di combustibili per il riscaldamento e per il parco auto e gas refrigeranti, e indirette, che derivano dalla generazione di elettricità acquistata, riscaldamento, raffreddamento e vapore.

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