BUSTO ARSIZIO – E luce fu (di nuovo). Si riaccendono le luminarie del centro storico, a partire dall’Albero di Natale di via Milano. Spente martedì dopo i sopralluoghi di carabinieri e vigili del fuoco, oggetto di un giallo sulle motivazioni del blackout imposto dal Comune, a quanto pare legato ad un problema di certificazioni, ma anche di un appello accorato da parte del Comitato Commercianti Centro, che vedeva vanificare gli sforzi fatti per rendere attrattiva la città per lo shopping natalizio: da qualche minuto, poco prima delle 18 di giovedì 5 dicembre, le luminarie hanno iniziato ad essere riaccese. Come aveva anticipato già ieri l’assessore ai grandi eventi Paola Magugliani, che confidava in una rapida sistemazione della vicenda, che aveva lasciato la città senza le luci natalizie che ne illuminavano il centro. La riaccensione è partita dall’Albero di Natale a palle bianche al centro della via Milano, e dalla stessa via delle “vasche” dello shopping. Con il massimo scrupolo nel controllare la situazione, a seguire, si faranno ripartire anche le vie laterali, per restituire l’atmosfera natalizia che il centro cittadino aveva perso da due sere a questa parte, a causa del giallo delle luminarie. Ora il caso (forse) è chiuso.
Il Pd: «Altro che competere con Como»
Intanto però il gruppo del Pd di Busto Arsizio interviene a gamba tesa per attaccare l’amministrazione: «Sulla questione luminarie da anni chiediamo chiarezza – si legge in una nota diffusa dalla capogruppo del Partito Democratico Valentina Verga – non accettiamo che sia solo il centro ad essere illuminato a discapito dei quartieri dove bisogna fare da sé. La beffa è che quest’anno anche il centro è al buio… Al di là del problema tecnico che si è verificato, sul quale non voglio intervenire certamente, è tutto il sistema che fa acqua. Chiediamo che si prenda in mano la situazione pianificando un intervento globale su centro e quartieri omogeneo e definitivo e non a spot, con il rischio di arrivare come ammesso dall’amministrazione e come accade ogni anno con i tempi tirati e senza idee… Altro che competere con Como!».