Busto, spunta in bilancio il “portafoglio” dimenticato dello sviluppo economico

BUSTO ARSIZIO – Spuntano in bilancio un “portafoglio” da 50mila euro per l’assessorato allo sviluppo economico e una spesa da 70mila euro per la ricognizione sugli affidamenti in house ad Agesp Attività Strumentali: sono le principali novità della variazione al documento finanziario della Città di Busto Arsizio, presentata in commissione bilancio questa sera, 21 febbraio. I 50mila euro per lo sviluppo economico «non erano stati inseriti nel preventivo per un errore materiale» ammette l’assessore alla partita Maurizio Artusa. «Serviranno per finanziare azioni a sostegno delle imprese» rivela la vicesindaco e delegata allo sviluppo economico Manuela Maffioli. Una “dimenticanza” da 100mila euro rimediata a metà con la variazione di bilancio.

Il “caso”

L’unico a chiedere un chiarimento in questo senso è un consigliere di maggioranza, Max Rogora di Fratelli d’Italia: «Come può essere capitato un errore di 100mila euro stanziati a bilancio?». L’assessore al bilancio Maurizio Artusa replica affermando che «chi lavora sbaglia. Abbiamo un ufficio bilancio che lavora molto bene, spesso sotto scadenza. Ma nella costruzione del bilancio non erano stati inseriti questi 100mila euro, così ora si è resa necessaria una variazione per rimpinguare il capitolo». Da 50mila euro, e non da 100mila, che era la somma richiesta dall’assessorato allo sviluppo economico. «Non è colpa di nessuno, mi sono preso io la colpa da assessore al bilancio» chiosa Artusa.

Lo stanziamento

I fondi stanziati (50mila euro), andranno a sostegno delle imprese: «Non è un vero e proprio aumento, ma il bilancio dell’assessorato che per errore materiale non era stato previsto – sottolinea la vicesindaco e delegata allo sviluppo economico Manuela Maffioli – fino a prima della pandemia era senza portafoglio, dopo la pandemia si è condiviso di prevedere una dotazione. E dopo il bando “extra-Duc” a supporto dei negozi fuori dal perimetro del Distretto, con un focus sui quartieri, quest’anno sarà realizzata un’azione di supporto alle imprese più in generale, con un intervento ad hoc».

La verifica sui servizi in house

L’altra somma in variazione di bilancio che ha fatto più discutere è quella di 70mila euro per la ricognizione sugli affidamenti dei servizi strumentali. A chiedere «chiarimenti» in questo caso è il capogruppo Pd Maurizio Maggioni. Che trova una risposta “politica” dall’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni: «In base alla riforma degli affidamenti in house, per i servizi a rilevanza economica – come farmacie, verde, parcheggi, ecc. – la legge impone un approfondimento sulla congruità del costo. Pertanto diamo mandato ad uno studio esterno per questa verifica. Lo si è sempre fatto, ma prima se ne occupavano gli uffici internamente, ora dobbiamo farcelo dire pagando…».

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