Spaccio nei boschi: Candiani: «I baschi rossi restano. C’è l’ok del Parlamento»

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Baschi rossi dei carabinieri in azione nei boschi del Varesotto. Nella foto piccola, Stefano Candiani

ROMA – Lotta allo spaccio nei boschi della provincia di Varese: i Cacciatori di Calabria e Sardegna non se ne andranno. In Lombardia rimarrà presente e operativo un raggruppamento di questo battaglione specializzato a intervenire in luoghi boschivi e impervi. Ad annunciare l’approvazione del Governo all’ordine del giorno in cui è stata fatta esplicita richiesta di non interrompere il supporto alla guerra dello spaccio nei boschi è stato il deputato della Lega Stefano Candiani, firmatario del documento.

I Cacciatori restano

Non è vinta la guerra contro i pusher che infestano i boschi della nostra provincia. Il problema resta tra le priorità da risolvere e sta mettendo alla prova istituzioni e forze dell’ordine che nel corso del 2023 hanno affrontato il problema con continuità. E anche con risultati importanti in termini di arresti e sequestro di stupefacenti.

Certo il territorio da “ripulire” e ampio e i pusher non solo si spostano con frequenza, ma vengono rimpiazzati con estrema facilità. Insomma l’intera questione è di complessa soluzione. Però l’arrivo di uomini del battaglione dei carabinieri dei Cacciatori di Calabria e Sardegna ha dato risultati concreti. Per questo motivo il deputato leghista Candiani ha chiesto di non smantellare la presenza dei baschi rossi.

Contrari solo i 5 stelle

«L’ordine del giorno approvato contiene un impegno preciso su cui il governo ha dato il proprio assenso per la costituzione di un raggruppamento di carabinieri cacciatori destinato a rimanere in Lombardia, per dare un seguito costante all’azione di repressione del crimine legato all’uso e allo spaccio delle sostanze stupefacenti. È un risultato importante che garantirà, non più solo interventi straordinari, ma la costante presenza dei reparti specializzati dei carabinieri. Un risultato conseguito col voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari, tranne il movimento 5stelle, per una visione politica sbagliata nell’approccio di contrasto alle sostanze stupefacenti».

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