Bianchi parte dal Sacro Monte: «Siamo una coalizione territorial-popolare»

varese bianchi giorgetti

VARESE – «Siamo una coalizione territorial-popolare, perché stiamo nelle piazze e tra la gente per ascoltare, portare le nostre idee e raccontare la nostra visione della città. Ma anche per cogliere gli stimoli di chi vive la città. Una Varese che negli ultimi anni si è ripiegata su se stessa e che necessita di una visione complessiva per essere risvegliata». Matteo Bianchi, candidato sindaco del centrodestra ha portato tutta la sua coalizione sulla terrazza del Camponovo al Sacro Monte. Ed è da lì che questa sera (29 agosto) ha lanciato la sua candidatura, presentato il programma, ma anche le liste che compongono la squadra che sfiderà Galimberti e aperto ufficialmente la campagna elettorale.

E accanto a Bianchi c’erano il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, il presidente della Regione Attilio Fontana, l’europarlamentare bustocca Isabella Tovaglieri, il deputato tradatese Dario Galli, il consigliere regionale leghista Marco Colombo. Oltre a molti dei candidati consiglieri e ai referenti delle cinque liste che compongono la coalizione.

Varese centrodestra camponovo 2021

Matteo, un nome che va di moda

«E’ vero che il nome Matteo va di moda – ha dichiarato il ministro Giancarlo Giorgetti – ma non l’abbiamo scelto per questo. Bianchi sa ascoltare e mettere insieme le diverse anime, sa costruire e guidare una squadra. E’ una persona di poche parole ed è capace di decidere. Che poi è quello che conta per amministrare una città. Per quanto riguarda la città dico che non c’è solo Varese. Attorno alla città ci sono comuni che sono anche loro Varese. Chi vuole governare deve avere in testa che non c’è solo il centro, ma anche i quartieri e i luoghi vicini alla città. E questo Matteo Bianchi l’ha ben presente».

Fontana invece ha ricordato che a «Varese manca la capacità di pensare al futuro. E i nostri avversari iniziano a essere nervosi e offensivi. Cinque anni fa ci accusavano dell’esistenza di un buco di bilancio che abbiamo dimostrato che non esisteva. Ora hanno tirato fuori di nuovo questa storia. Quindi, l’assessore o ha poca memoria o è nel panico».

La capolista

E’ stata Barbara Bison, capolista leghista ad aprire la serata e a tratteggiare il profilo del candidato sindaco: «Matteo è la persona giusta, perché sa fare da trait d’union  tra le differenti generazioni. Sa amministrare, anzi sa cosa vuol dire amministrare. Persona preparata, disponibile a fare un passo indietro, visto che è parlamentare, per mettersi a disposino e del territorio. E così facendo ha dimostrato grande senso di disponibilità». L’ex sindaco di Gornate Olona, che si sta occupando del programma elettorale, ha ricordato le settimane di fibrillazione per la ricerca del candidato, ma anche il ritrovato entusiasmo una volta individuato l’uomo giusto. E ha concluso: «Vogliamo una Varese per imprenditori e commercianti; per le famiglie e i giovani; lo sport, l’ambiente. Noi vogliamo una Varese attrattiva è attraente. Una città che, senza rinunciare alla propria identità, sappia recitare un ruolo importante con le altre città vicine, ma anche con Milano».

I referenti di lista

Sono poi intervenuti i referenti di lista. E il primo è stato Cristiano Angioy del Carroccio: «Questo è un momento che stiamo aspettando da cinque anni. E come noi anche molti cittadini che magari cinque anni fa hanno dato fiducia a Galimberti. Ora abbiamo davanti settimane di grande lavoro e dobbiamo essere uniti perché l’unico obiettivo è vincere al primo turno. Galimberti è furbo e scaltro, ma non dimentichiamoci che non è certo un moderato come vuol far credere. Basta vedere che è sostenuti dal Pd e in coalizione ha i Cinque stelle. Infine vorrei ricordare che Galimberti vuole essere rieletto per andare a Roma, ma noi abbiamo un candidato che da Roma è tornato a Varese».

Simone Longhini per Forza Italia: «Sento salire in città l’entusiasmo per noi del centrodestra. Veniamo da cinque anni opposizione, dove noi uomini del fare non ci siamo trovati bene, ma ora abbiamo l’opportunità di tornare a guidare Varese».

Salvatore Giordano di Fratelli d’Italia: «Il nostro partito è cresciuto. Crediamo che Bianchi sia l’uomo del cambiamento, perché Varese ha bisogno di cambiare. Bianchi dovrà fare com il “sarto”: cucire il vestito di cui Varese ha bisogno». 

Giacomo Cosentino ha sottolineato che Varese ideale è «una lista di 32 persone che sono espressione del mondo civico. Vogliamo una Varese aperte alle altre culture, ma senza dimenticare la nostra storia e le nostre radici». 

Infine Giacomo Tamborini di Varese Città Giardino che ha aperto il suo intervento ringraziando  «Mirko Reto per la grande mano che mi sta dando per la costruzione della lista Civica». E ha poi aggiunto: «Credo che il difetto più grande della giunta Galimberti sia la mancanza di immaginazione. Non sono stati capaci di pensare uno sviluppo complessivo della città. Caratteristica che credo abbia invece Matteo Bianchi».