Strage Cantello-Stabio, Morello avrebbe dovuto fare da paciere tra Solazzo e la ex. La vendetta

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CANTELLO – Amici di lunga data. Così vengono descritti Daniele Morello, imprenditore edile di 47 anni, e Salvatore Stefano Solazzo, operaio di 51 anni, originario di Malnate. Sono il primo la vittima e il secondo il killer della strage della gelosia andata in scena lunedì 25 luglio tra Cantello e Stabio.

Un nuovo inizio

I due avevano anche un’altra conoscenza in comune: Remzije V., origini kossovare e cittadinanza italiana, 45 anni, residente a Cantello e addetta alle pulizie alle terme di Stabio. Lei aveva deciso di interrompere, alcuni mesi fa, la relazione con il 51enne che, incensurato e regolare possessore della semi automatica utilizzata per la mattanza, non si era mai rassegnato. Non c’erano denunce a suo carico, ma in molti segnalano le “scenate” di Solazzo incapace di rinunciare a quella donna. Tanto, questo riporta oggi il Corriere della Sera, da chiedere all’amico di sempre, Morello, di fare da paciere. Di intervenire per cercare di convincere la 45enne a fare retromarcia e a tornare sulle proprie decisioni.

Il regolamento di conti

“Tutto inizia dove qualcosa è finito”, scrive invece Remzije sui suoi profili social. E ciò che era iniziato era una relazione con Morello. Relazione scoperta da Solazzo che avrebbe iniziato a meditare propositi di vendetta. Sarebbero morti tutti e tre. Alle 18.30 di lunedì, quindi, il 51enne potrebbe essersi messo in cerca di Morello. Conoscendone le abitudine potrebbe essere riuscito ad intercettarlo. Lì a Cantello, in via Varese, Solazzo spara due volte: il primo colpo va a segno e si rivela letale. Quindi varca il confine e raggiunge le terme di Stabio. Trova la ex e le spara all’addome. Convinto di aver ucciso anche lei entra nelle terme e si suicida.

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