L’assessore Marana: «I carabinieri non garantiscono un presidio puntuale a Cardano»

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CARDANO AL CAMPO – Cardano al Campo città insicura? A sostenerlo è l’assessore alla Sicurezza Angelo Marana (Lega). Che in un atto ufficiale, ovvero l’ultima delibera che ha portato in approvazione in giunta nei giorni scorsi per il rinnovo del protocollo d’intesa per il Controllo di Vicinato, mette nero su bianco le presunte carenze nel monitoraggio del territorio. 

I carabinieri e la caserma 

Premettendo che «la sicurezza delle persone e la tutela dei beni rientrano nel programma di mandato di quest’amministrazione comunale», Marana sembra quasi voler scaricare le colpe altrove. «Il personale della stazione Carabinieri di Gallarate, nel cui territorio ricade Cardano al Campo non riesce a garantire un presidio costante e puntuale della Città e della sua periferia», scrive nella delibera che porta il suo nome. Ma Marana non si ferma qui.  Perché dopo aver annunciato come imminente l’apertura della caserma dei carabinieri di via Ruberto in uno dei primi consigli comunali del mandato, dopo quattro anni la struttura è ancora chiusa. E i motivi l’assessore leghista li spiega in questo modo: «Nonostante l’impegno per l’apertura della nuova caserma ove distaccare il personale per la creazione della Stazione Carabinieri di Cardano al Campo allo scopo di garantire un presidio permanente delle Forze dell’Ordine, non è ancora stata stabilito un cronoprogramma in grado di definire un preciso orizzonte temporale». 

La polizia locale e le telecamere 

Ma i problemi, secondo l’assessore alla Sicurezza, non finiscono qui. La polizia locale di Cardano al Campo risulta ancora sottodimensionata («L’attuale organico del Corpo della Polizia Locale riesce a garantire la presenza di un’unica pattuglia per turno di servizio nei soli giorni feriali») e Marana non sembra nemmeno troppo credere alla videosorveglianza, materia su cui invece ha investito parecchie risorse pubbliche negli anni precedenti annunciando l’acquisto di fototrappole e persino di un drone:  «L’installazione di telecamere non può risolvere il problema dei reati più esecrabili quali i furti in abitazione e le truffe perpetrate ai danni di individui per lo più anziani e soli». 
Il Controllo di vicinato, invece, sembra soddisfarlo a pieno:«Numerosi Comuni hanno favorito quelle aggregazioni spontanee di cittadini raggruppati sotto la sigla di “Controllo del Vicinato” che, rafforzando e ricreando virtuosi rapporti di buon vicinato ed effettuano una sorta di “autocontrollo allargato”, riescono ad identificare possibili elementi di rischio attivando forme di prevenzione diretta o tramite le forze di polizia». 

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