«Recupero aree delocalizzate: si vede una luce in fondo al tunnel per Case Nuove»

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Quando si parla di Case Nuove, bisogna ricordare tre date che segnano la storia della frazione: 2001, 2014 e 2021; frazione: perché va sempre ricordato che Case Nuove non è l’indicazione di un parcheggio o un “non luogo” come viene descritto, ma è una frazione di Somma Lombardo

Il 2001 segna l’inizio del percorso di delocalizzazione in corrispondenza di un incentivo economico su così larga scala, caso unico in Italia. Ciò è avvenuto in base alle scelte individuali, volontarie, di coloro che hanno deciso di aderire al bando spostando altrove la residenza e cedendo la propria abitazione a una finanziaria di Regione Lombardia. Questo percorso ha reso la frazione un insieme di spazi vuoti e male organizzati, conseguenza della non unanime adesioni al bando; nel 2014/15 ha avvio la fase degli abbattimenti immobiliari, che riescono in parte ad arginare il degrado nato a fronte di abitazioni che sono ormai, alcune da dieci anni, scheletri inermi e senza vita; ed oggi, nel 2021, ci viene offerta l’opportunità di restituire alla frazione un senso, quel futuro che obiettivamente può avere una frazione che dista a pochi metri da un aeroporto delle dimensioni di Malpensa.

Possiamo certamente affermare che si tratta di un progetto ambizioso, lungimirante, pianificare la trasformazione urbana della frazione, ricompresa dentro un quadro di pianificazione territoriale più vasta, sovracomunale e innovativo: la sfida, creare le condizioni che consentano l’insediamento di poli di tecnologia, ricerca, formazione, terziario e polo aeronautico. Viene collocato agli estremi lembi della frazione una ridotta possibilità di parcheggio a servizio dell’aeroporto, funzione che negli anni del massiccio sviluppo aeroportuale ha pesantemente segnato la frazione, trasformata in area di sosta selvaggia. Quest’ultima è sicuramente un elemento significativo che sta a cuore a chi oggi vive a Case Nuove, che ha scelto consapevolmente di rimanere nella frazione, nel “non luogo” che da vent’anni aspetta il mantenimento degli impegni assunti dalle istituzioni nella fase di avvio del processo di delocalizzazione, insonorizzazioni degli immobili e altre compensazioni ambientali.

In sintesi possiamo affermare che questo accordo con una durata temporale di 15 anni può essere effettivamente lo strumento che consente a Case Nuove di rinnovare uno spirito di comunità legata inevitabilmente alla ingombrante presenza dell’aeroporto e allo stesso tempo trarre da esso stesso il senso della propria identità. Che si evolve positivamente grazie a nuove opportunità generate dalle più vaste ricadute indotte dalle scelte operate in questo momento.

E’ ovvio ed è giusto ricordare che seppur questo è un buon accordo per Case Nuove, oggi ci ritroviamo dopo 20 anni a discutere di zone in cui è vietata la residenza e non ci si rende conto di due fattori preponderanti. Uno, che se si fosse potuto in alcune zone la residenza avrebbe riempito spazi vuoti anche a fronte dell’errore fatto a monte detto da molti “a chiazza di leopardo”. Due, non si considera che l’evoluzione aeronautica ha fatto passi da gigante e ha ridotto l’inquinamento acustico che fu anche alla base di questo processo.

Vorrei concludere dicendo che oggi c’è una luce in fondo al tunnel, una luce che gli abitanti della frazione aspettano serenamente da vent’anni.

Giacomo Pedrinazzi
(consigliere Pd a Somma Lombardo ed ex segretario di quartiere a Case Nuove)

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