Cassani: «Mi candido alla Camera solo per coerenza. Casorate Aperta delirante»

Dimitri Cassani

CASORATE SEMPIONE – L’impegno amministrativo a Casorate Sempione, da un parte. La candidatura alla Camera, dall’altra. Non c’è nulla che accomuni questi due percorsi, secondo il sindaco Dimitri Cassani. Anzi, «nessun secondo fine mi ha spinto a mettere la faccia per la lista Noi Moderati, se non la coerenza del mio ideale politico e il rispetto nei confronti del leader di partito». E se i civici di Casorate Aperta, dal fronte della minoranza, punzecchiano il primo cittadino sulla sua posizione in vista delle elezioni del 25 settembre, Cassani taglia corto: «Solo sciacallaggio».

I motivi

Prima la prende di petto («Quello della minoranza è l’ennesimo comunicato delirante»), poi il tentativo di «fare chiarezza per evitare fraintendimenti». Con i motivi che hanno portato a rispondere “presente” alla chiamata di Maurizio Lupi, presidente di “Noi con l’Italia”, e di Raffaele Cattaneo, referente del Varesotto. Per «coerenza», dice: «Non ho mai rinnegato la mia ispirazione di centrodestra. E il mio ideale si rispecchia con questo gruppo: la mia è una candidatura di servizio e chi conosce un minimo la nuova legge elettorale sa bene che le possibilità di essere eletto con un partito che a fatica raggiungerà la soglia di sbarramento del 3% sono praticamente a zero. Oltretutto come terzo in lista». Ma anche per «rispetto». Nel senso che «il mio nome, come quello degli altri candidati, vuole essere un segnale di competenza». E spiega: «Io personalmente sono sindaco da sette anni, sono stato riconfermato con il 70% nel 2020 perché i cittadini hanno pensato che il mio lavoro ha avuto un peso. Lo pensa anche il mio partito».

I puntini sulle i

Fino ai puntini sulle i: «Non è vero che un’eventuale vittoria mi obbligherebbe automaticamente a lasciare il ruolo da sindaco: non c’è nessuna norma che predispone questo vincolo». Che poi sia una scelta politica che si tende a seguire, aggiunge Cassani, «è un’altra questione». E aldilà dei tecnicismi, non nasconde di essere «onorato» per la scelta, «ma se avessi voluto correre per una poltrona in Parlamento avrei cercato altre vie, con più garanzie. Non ho questa aspirazione per ora, voglio fare il sindaco».

I temi in paese

Fino a quei temi che da sempre sono motivo di discussione. «L’ho detto e ridetto: abbiamo fatto tutto il possibile per impedire che si facesse la ferrovia Malpensa-Gallarate». O sul Masterplan: «si è lavorato per raggiungere un punto di incontro, quell’accordo non è stato firmato solo da noi ma anche da altri Comuni ed enti». Questo per dire che «far credere che sono pronto ad abbandonare tutto per la Camera, è solo politica di basso livello».

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