Risposte confuse sul centro socio-sanitario di Casorate. Ma il sindaco pensa solo alla Camera?

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È lodevole l’impegno dimostrato dall’assessore Tomasini nel tentativo di sminuire le osservazioni esposte dalla minoranza in merito al progetto per in centro socio-sanitaro. Noi di Casorate Aperta ribadiamo come le spiegazioni date siano confuse, così come confuso – o forse voluto – è il modo di spiegare l’utilità pubblica e le tempistiche di presentazione delle osservazioni, glissando su tutti i nodi non risolti e non discussi per tempo nelle sedi opportune. Appare invece chiara la volontà di incassare circa ventimila euro, inizialmente da scontare sugli oneri, per “pianificare il bilancio”. Una somma così esigua può davvero essere determinante per pianificare o ripianare un bilancio? È vero che gli abitanti di Via S. Rocco avranno la fognatura, ma l’assessore dimentica di dire che poi i cittadini dovranno obbligatoriamente allacciarsi a proprie spese, con quali costi?

La pubblica utilità è del tutto svanita. Non é un “concetto molto relativo, o c’è o non c’è. Le opere realizzate sono necessarie perché legate all’opera in progetto, mentre il concetto di utilità pubblica si fatica a leggere, proprio perché “l’impianto urbanistico” come richiamato, non è contestualizzato in una variante generale di Pgt, ma solo puntuale, limitata e determinante per quell’opera, senza una appropriata valutazione nell’intero contesto pianificatorio del territorio. Nel primo atto unilaterale si proponeva l’uso non solo della sala polifunzionale, altresì dell’infermeria e del minimarket all’interno del centro sanitario.

Ora l’assessore parla solo degli oneri, mostrando poca conoscenza della materia tecnica. Gli oneri di urbanizzazione infatti sono dovuti, non sono una gentile concessione del proponente, come cerca di far credere. E pertanto non possono definirsi pubblica utilità. Qualsiasi nuova costruzione insediata in loco avrebbe comportato il versamento degli oneri. Il patto unilaterale così proposto dai committenti significa che il Consiglio Comunale può solo accettare senza discussioni se non vuole pagare una forte penale, ma con quali vantaggi? Progetto innovativo, lungimiranza e “mobilità “sostenibile” si traducono solo in vuote chiacchiere, scontrandosi con la realtà di nuovi parcheggi e un via vai di auto non meglio quantificato al servizio di una struttura socio-sanitaria in una zona residenziale. Cosa accadrà ai residenti di Via Isonzo, fratelli Bandiera e limitrofe?

Oggi leggiamo poi di piccoli interventi spot su alcuni marciapiedi degradati da anni (si, gli anni di “reggenza” dell’attuale sindaco) e pensiamo che ci vuole proprio un bel coraggio a parlare di mobilità dolce, specie perché queste specifiche criticità erano state fatte notare anche da noi ed eravamo stati accusati di guardare solo a casa nostra, visto che si tratta della zona in cui uno di noi vive. Oggi però serve a riempirsi la bocca di parole che vanno di moda. Fare campagna elettorale con le opere pubbliche, senza dire che i soldi sono arrivati da Governo e Regione, a volte a prestito, che la tempistica è errata, che questa amministrazione è in carica da 7 anni, vantando una notevole scorta di denaro, ci fa chiedere perché i lavori non siano stati eseguiti prima.

Questa Amministrazione si autodefinisce “Governo del Fare“, ma i fatti restituiscono un quadro ben diverso. L’ex municipio è un cantiere da anni, e se il cartello di cantiere indica una durata delle lavorazioni di 120 giorni, come possiamo definire lo stato attuale e le mille proroghe con annesse promesse di conclusione dei lavori “al massimo entro Pasqua! Anzi no, l’estate! No scusate, Natale! Dai, diciamo 2022!”? Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. E le scuse accampate non reggono più. Che si prendano la responsabilità della loro scarsissima capacità di programmazione. Però recentemente è uscita la notizia che il sindaco Cassani è candidato con la lista Noi Moderati per le prossime elezioni alla Camera. Non è che forse il sindaco, che si è sempre dichiarato completamente votato all’impegno per migliorare il suo paese, avesse ben altro che Casorate per la testa? Si perché in caso di vittoria dovrebbe lasciare la carica. E tutto quello che ci viene propinato da ormai 7 anni si riduce a mera favoletta fine a se stessa. Così come gli ambigui movimenti sui temi ferrovia e master plan degli ultimi tempi assumono immediatamente un significato chiaro e spaventoso.

Lista civica
Casorate Aperta

casorate centro socio sanitario – MALPENSA24