Casorate, Erasmus+ ha mandato all’estero 30 giovani in 4 anni. «Esperienze di vita»

casorate erasmus+ studenti estero

CASORATE SEMPIONE – Partecipazione giovanile, volontariati, green economy, immigrazione. Sono trenta i giovani che dal 2018 a oggi hanno preso parte agli scambi attivati dal Comune di Casorate Sempione. Tre in Portogallo, due in Turchia. Con l’obiettivo di trattare i temi più vari in una dieci giorni d’esperienza nell’ambito del progetto Erasmus+.

Come nasce

Un’attività portata avanti attraverso il servizio Informagiovani. E reso possibile anche dalla partnership che si è instaurata negli anni tra due realtà estere, ovvero l’associazione giovanile Ajd di Viana do Castelo (Portogallo) e l’associazione Dream Time di Sanliurfa (Turchia). Questo grazie all’interesse di un funzionario comunale che, durante degli incontri di costruzioni di reti di partenariato, aveva promosso il territorio casoratese. All’inizio non è stato semplice trovare ragazzi che partecipassero alle iniziative, si legge in una nota diffusa dal Comune, ma poi il passaparola ha incentivato le candidature. Si tratta infatti della misura più finanziata dall’Ue e con maggiori ricadute positive, formative e inclusive.

Le prossime sfide

Le prossime sfide includono uno scambio in Italia dopo il periodo estivo (visto che è stato finanziato un ulteriore progetto “Know me by abilities not my disabilities”) e la possibilità di presentare un progetto che riguarda lo sport inclusivo. Secondo l’assessore Fausta Battaglia (Servizi Sociali) questo progetto «è motivo d’orgoglio per l’amministrazione aver potuto, dal 2018, attivare questi scambi con altri giovani europei, fornendo la possibilità di nuove esperienze e competenze. Ma anche far conoscere il nostro comune e le attività in realtà sovranazionali. Cercheremo di proseguire aumentando il numero di giovani e ringrazio gli uffici comunali – in particolare la responsabile Stefania Passerini – che con professionalità seguono i ragazzi, preparandoli a queste esperienze di vita». Cosi l’assessore Laura Valsecchi (Cultura): «Si tratta di un lavoro lungo e impegnativo, che però i nostri uffici svolgono in modo esemplare. E che verrà ampiamente ripagato, perché investire sul futuro dei nostri giovani è assolutamente necessario, è sicuramente molto appagante».

Le testimonianze dei giovani

Le testimonianze dei giovani dopo lo scambio in Portogallo nell’ambito del progetto “Empowering youth” dal 4 al 12 aprile.

Anita

Grazie a questo exchange ho avuto l’opportunità non solo di conoscere nuove persone provenienti da vari Paesi europei e non ma anche di poter riflettere su vari questioni come il volontariato, l’importanza della partecipazione giovanile, l’imprenditorialità. E’ stata una magnifica esperienza che consiglio vivamente a tutti perché permette di uscire dal proprio comfort zone, di superare i propri limiti e le proprie paure ma anche di divertirsi. E’ un ottimo modo anche per praticare la lingua inglese e per capire quanto l’interculturalità sia bella, importante e necessaria, che arricchisce tutti noi. E’ stata decisamente una delle esperienze più belle della mia vita.

Martina

Sono sempre stata sicura che conoscere persone provenienti da tutto il mondo permettesse di aprire la mente, abbattere gli stereotipi e imparare da culture diverse e distanti dalla nostra fosse il modo migliore per crescere e questa esperienza ne è stata la conferma. È un’esperienza che ricorderò sempre con molto piacere.

Riccardo

Avendo già partecipato ad uno scambio a Viana do Castelo organizzato dalla stessa associazione (AJD) e ad altri progetti simili, avevo delle aspettative molto alte prima di partire. Questo scambio, però, è stato particolarmente significativo per me in quanto mi ha insegnato tantissime cose, non tanto a livello teorico e formale, quanto piuttosto a livello personale: i partecipanti erano infatti molto diversi tra di loro per nazionalità, etnie, religioni, orientamenti sessuali e orientamenti di genere e questo mi ha permesso di conoscere più da vicino realtà diverse dalla mia e di confrontarmi con altri ragazzi rispetto a queste tematiche attuali. È stato bello, inoltre, vedere come nel corso dei giorni queste diversità venissero accantonate anche da coloro che erano più “chiusi” verso il diverso per lasciare spazio alle risate assieme, ai momenti di serenità e all’aiuto reciproco durante le varie attività e non. Creare un unico gruppo che includesse tutti, completandoci a vicenda, è stato più naturale di quello che chiunque si sarebbe aspettato. A primo impatto sembravamo, infatti, tutti diversi, ma, alla stesso tempo, abbiamo presto scoperto di essere più simili di quello che ci aspettavamo. E forse è stato proprio per questo che abbiamo legato in modo così forte: ci siamo arricchiti a vicenda. Dopo essere tornati da esperienze di questo tipo, specialmente con un gruppo così affiatato, non si può essere che impazienti di partecipare ad altri progetti di mobilità per conoscere nuovi ragazzi.

casorate erasmus+ studenti estero – MALPENSA24