Casorate, spariscono le bacheche politiche. «Attacco alla democrazia»

Casorate bacheche politiche

CASORATE SEMPIONE – Era uno spazio di democrazia che a Casorate Sempione resisteva da oltre mezzo secolo, secondo i più anziani del paese addirittura dall’immediato Secondo dopoguerra. Si tratta delle bacheche riservate ai partiti politici di via Milano, dove i rappresentanti di maggioranza e opposizione potevano comunicare ai casoratesi le loro iniziative, proposte e critiche. Sulla vicenda dell’acqua inquinata, risalente a tre anni fa, furono per esempio il mezzo di un sano confronto messo in atto tra gli opposti schieramenti politici. Il passato però è d’obbligo, perché da qualche giorno quelle bacheche sono state rimosse. E ora le opposizioni si chiedono perché e puntano il dito contro il centrodestra (Noi con l’Italia, Lega e La Lista civica): «Un attacco alla democrazia».

Chi è stato

«Chiediamo chiarimenti, in forma scritta ed urgente, circa la rimozione delle bacheche esistenti in via Milano, che da moltissimi decenni hanno garantito le comunicazioni dei partiti politici ai cittadini», scrivono nella lettera inviata al sindaco Dimitri Cassani i quattro consiglieri comunali di opposizione, Gianluigi Poli di Alternativa civica nonché Alessandro De Felice, Marco Grasso e Tiziano Marson per la Lista civica democratica. «In particolare si chiede da chi è stata autorizzata la rimozione, chi le ha prese in carico, e se è prevista la posa di nuove bacheche, in particolare si fa notare che nessuna comunicazione scritta e pervenuta agli interessati, né alcuna ordinanza né determina risulta pubblicata all’albo pretorio. Chiediamo sin da ora copia degli eventuali atti autorizzativi».

Erano lì dagli Anni Quaranta

«Quelle bacheche erano lì, sul muro di contenimento di una proprietà privata, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale», attacca Marson, segretario del Pd. «Sono sparite da qualche giorno e purtroppo non mi stupisco: il privato non si è mai palesato e chi oggi amministra Casorate da quando è stato eletto pensa di avere il potere assoluto. Leggiamo continuamente pistolotti sul rispetto delle regole e poi sono i primi a fare quello che vogliono».

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